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Bracciano in piazza per lo sport: bando da revocare

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In molti alzano gli occhi al cielo, certi che il sindaco non si farà sfuggire l’occasione del balcone. In piazza tanti bambini in maglia rossa sponsorizzata tirano calci ad un pallone. L’unica ombra della piazza raccoglie centinaia di braccianesi venuti a rivendicare il diritto allo sport. Il vociare monta, finché, il duo scende. Tondinelli e Testini appaiono sulla porta, in camicia. In piazza oggi tanti carabinieri. Dietro di loro il maresciallo della stazione D’Eusebio. Alla vista del sindaco il vociare monta, grida frammiste a fischi. Sono disponibile dice il sindaco, venite su ne parliamo. Ma la piazza non ci sta. Il confronto deve avvenire davanti a tutti. Così poco dopo il sindaco riscende e carte alla mano sbandiera il famoso bando tanto contestato.

Lo devi ritirare dice la piazza. Contestati i vari equivoci e sottintesi di questa vicenda che ha ucciso lo sport a Bracciano con campi e strutture chiusi da oltre un anno. Un gruppo di calciatori ragazzetti intona uno slogan, altri esibiscono eloquenti striscioni. Tra le mani gira la petizione lanciata anche con change.org con la quale si chiede il ritiro del bando in scadenza il 27 giugno. Tondinelli, vista la situazione, si guarda bene di ripetere ciò che ha detto in alcune recenti videointerviste gettando discredito sulle associazioni che dovrebbero essere premiate piuttosto che additate. Ci hai tagliato fuori grida qualche dirigente.

Lui se ne va. Dietro di lui la scorta dei carabinieri. Prendono a parlare, megafono in mano, i consiglieri di opposizione. Dicono di aver avanzato una richiesta di Consiglio comunale aperto per il25 giugno.

La piazza incalza. Poi una delegazione sale a parlare. Bracciano è incredula. Qualcuno avanza la richiesta di dimissioni. Intanto i carabinieri aumentano.

La protesta è pacifica. Fin troppo. Aspettando il futuro: un bando da revocare, un campo da calcio e dei palazzetti dello sport da riaprire. Aspettando, aspettando…

Graziarosa Villani

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