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Bracciano: il professor Giuseppe Cordiano in conferenza oggi su “Il sangue dei Martiri”

Conferenza oggi a Bracciano del professor Giuseppe Cordiano dell’Università di Siena impegnato da anni sul territorio del lago di Bracciano nel progetto Sabatia Stagna III sulla individuazione e lo studio dei siti perilacustri di epoca romana.  Appuntamento 17.30. Si parlerà del “Sangue dei Martiri”.

Riportiamo di seguito alcuni brani dell’articolo pubbicato sul mensile Gente di Bracciano Luglio 2019 riguardo la scoperta del sito del martirio di santi protocristiani.

“Rinvenute le tombe e le prove della venerazione di alcuni martiri delle persecuzioni di Diocleziano, Marciano, Macario e Stratoclinio i primi santi del Braccianese da qui poi traslati nella vicina chiesa di San Liberato.

“Una tomba vuota in pietra … ritrovata all’interno dei resti dell’impianto termale – scrive Cordiano in Sabatia Stagna 3 –  si è rivelata essere stata oggetto di venerazione proprio nel punto, lungo il lago e la sua strada circumlacuale, in cui la Passio Sancti Marciani ricorda essere avvenuto il martirio del presbitero foroclodiense Marciano e dei suoi due confratelli di fede cristiana Macario e Stratoclinio. Prima del loro definitivo trasferimento in età carolingia in un’apposita chiesa voluta all’interno di quella che era stata la vicina antica città romana di Forum Clodii (odierna S. Liberato-Bracciano), qui erano insomma state sepolte, grosso modo a metà strada tra Forum Clodii ad Ovest e l’odierna Trevignano ad Est – scrive ancora Cordiano –  le spoglie dei tre martiri uccisi in età dioclezianea lungo la riva del lago tra le rovine di quella villa, abbandonata dopo il 60 d.C. Le rovine di questa vennero da allora in poi per alcuni secoli in parte rifunzionalizzate per il culto cristiano a mo’ anzitutto di recinto martiriale incentrato sulle tombe dei primi santi braccianesi oggetto di cristiana venerazione”.

“La scoperta è importantissima – ha commentato Cordiano – non sapevamo, infatti, che dopo l’abbandono della villa (a causa del lago salito di livello sotto Nerone) proprio qui fosse avvenuto, in età dioclezianea, il martirio e l’iniziale sepoltura di questi tre santi”.

Altra particolarità di questo sito è data dal rinvenimento di una via silice strata. Il basolato rinvenuto, ritengono gli studiosi, che corresse lungo la riva del lago si età tardo-repubblicana.

Ma l’archeobattello, navigando sotto costa lungo tutto il perimetro del lago fa rivivere ed immaginare anche altri importanti siti tra i quali Montecchio (UT54) a Sud Est, Pizzo Prato (161) a Sud dove l’emozione si fa grande per la vista degli alzati ancora visibili a pelo dell’acqua, a Santo Celso.

“E’ emerso in particolare – si legge in Sabatia Stagna 2 – come i 28 chilometri e mezzo dell’originario perimetro lacustre, prima cioè che lo stesso si assestasse definitivamente sul livello attuale (al netto della riduzione avvenuta nel 2017 ndr) dopo la metà del I secolo d.C., a causa dell’innalzamento del livello di acqua  del bacino, fossero quasi massicciamente punteggiati da una serie pressoché ininterrotta in primis di ricche dimore residenziali appartenute a facoltosi cives romani spesso caratterizzate da un’estensione superiore ai 3500 metri quadri, nonché di norma decorate con marmi: un paesaggio rivierasco, insomma, pesantemente connotato tra il II secolo a.C. ed  il primo secolo d.C. da queste sontuose ‘seconde case’”.

Graziarosa Villani

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