Assoluzione con formula piena per i funzionari comunali accusati di false dichiarazioni al Pubblico Ministero nel 2015
Sentenza di piena assoluzione perché il fatto non sussiste al Tribunale di Civitavecchia per la dottoressa Biancamaria Alberi, la dottoressa Giuseppina Zito e il dottor Massimo Giribono, i tre funzionari del Comune di Bracciano che nel 2015 erano stati accusati di aver reso dichiarazioni false e di aver omesso in tutto o in parte quanto a loro conoscenza sulla vicenda di un procedimento disciplinare nei confronti della dipendente Antonella Paciotti.
I tre funzionari erano stati sentiti dal pubblico ministero come persone informate dei fatti in relazione ad un altro procedimento penale in corso a carico del Responsabile del Personale del Comune di Bracciano, dottor Roberto Razzino.
Quest’ultimo, denunciato dalla Paciotti e condannato in primo grado nel 2015, lo scorso anno, dopo aver rinunciato alla prescrizione, è stato assolto “perché il fatto non sussiste” dalla Corte d’Appello di Roma per i reati di minaccia e falso ideologico.
Razzino era stato accusato in particolare di aver indotto la dipendente Paciotti ad effettuare una contraffazione del protocollo di un documento connesso al procedimento disciplinare che la riguardava. Nel corso del procedimento a carico dei tre funzionari Antonella Paciotti, costituitasi parte civile, è stata difesa dall’avvocato Francesco Bianchi.
La vicenda sulla quale un certo giustizialismo ha gongolato ha indotto alcuni dei funzionari coinvolti a chiedere il trasferimento da un Municipio divenuto un palazzo dei veleni.
Dopo sette lunghi anni di processo, la sentenza di assoluzione restituisce serenità ai tre funzionari coinvolti. Un altro tassello delle accuse confezionate ad arte viene meno, il castello di accuse dopo la raffica di assoluzioni traballa e rischia di travolgere con sé chi facendo leva su denunce – che si sono poi rilevate ingiustificate – ha carpito consenso elettorale.