Si potrebbe parlare di eccesso di autotutela, per non dire altro, riguardo le decisioni, venute a costare ai cittadini di Bracciano oltre seimila euro, prese dalla capoarea Lidia Becchetti su una questione urbanistica.  La somma avrebbe potuto essere spesa in altro modo, ad esempio, per un borsa lavoro. Hanno generato infatti un debito fuori bilancio la determinazione n. 885/2019 adottata dal Comune di Bracciano di annullamento in autotutela del “permesso di costruire” n. 82/10, la nota del 23.4.2019, con la quale è stata negata alla Prato Giardino Costruzioni S.r.l. l’autorizzazione alla ripresa dei lavori e l’ordinanza di demolizione n. 172/2019 adottata dal Comune di Bracciano. Il TAR Lazio, oltre ad aver accolto il ricorso della Prato Giardino S.r.l., ha condannato il Comune – quindi tutti i cittadini di Bracciano – a pagare oltre seimila euro di spese legali. In una Bracciano stretta nella crisi spendere soldi pubblici in questo modo è da irresponsabili, un fatto tanto più grave se si considera che sul caso specifico il polverone che era stato sollevato non risulta, carte alla mano, avvalorato dalla magistratura amministrativa. Si è trattato dell’ennesimo flop del sindaco sceriffo. Un analogo caso ha riguardato il dirigente Roberto Razzino, al quale già in altre sede ho espresso tutto il mio sostegno, accusato ingiustamente. Il dirigente ha ottenuto la refusione delle spese legali per i procedimenti penali che lo hanno coinvolto e dai quali è stato definitivamente assolto, anche se il risarcimento dei danni morali nessuno mai potrà ristorarli a pieno. Troppo facile alimentare la macchina del fango con i soldi pubblici. Se proprio lo si vuole fare è bene che si attenga alle proprie tasche piuttosto che alle casse comunali. Bracciano, lo ribadiamo ancora una volta, non merita una amministrazione di questo tipo che invece di lavorare per fare un senso di comunità è animata da puri istinti di vendetta personale. Le dimissioni sarebbero doverose”.

E’ quanto commenta Claudio Genti di Per un’altra Bracciano sulla pagina Facebook del gruppo.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.