La recente comunicazione inviata dall’INPS: “ Domanda di reddito di cittadinanza sospesa come previsto dall’articolo 48 del decreto legge 20/23 in attesa eventuale presa in carico dei Servizi sociali “, sta suscitando gravi preoccupazioni nella nostra comunità.
Gli ultimi mesi hanno visto un allarmante aumento delle disuguaglianze sociali e un progressivo deterioramento delle condizioni di vita di numerose persone vulnerabili.
I Comuni rivestono un ruolo fondamentale sia come prima istituzione di prossimità per i cittadini, sia come l’ultima catena del nostro sistema di welfare. Come amministratori locali non possiamo rimanere in silenzio e inerti di fronte a coloro che necessitano di aiuto e sostegno.
Per questo motivo, con l’Ufficio di Piano, abbiamo rafforzato i nostri Servizi Sociali nei 5 Comuni del Distretto attraverso l’apertura del Segretariato Sociale Distrettuale, in cui 5 Assistenti Sociali supporteranno i Servizi Sociali Comunali durante la fase di accoglienza, orientamento e presa in carico.
Riconosciamo che per affrontare la questione delle povertà richiede un impegno collettivo, indipendentemente dalle appartenenze politiche; così come Distretto Socio-Sanitario, stiamo mettendo in atto risorse e servizi per contrastare le fragilità sociali presenti sul territorio, attraverso una coprogettazione con gli enti di Terzo Settore in modo costruire una rete di protezione sociale.
Tuttavia, l’azione del governo e dell’INPS rischia di scaricare sulle spalle degli uffici comunali scelte propagandistiche, come è accaduto di recente con la Social Card, che ha comportato centinaia di controlli effettuati dagli uffici dei comuni e la spedizione e consegna a proprie spese delle credenziali per attivare la Social Card ai beneficiari.
L’aspettativa di presa in carico da parte dei Servizi Sociali dei comuni di tutti i cittadini ex-percettori del Reddito di Cittadinanza, inclusi quelli in carico ai Centri per l’Impiego e considerati “occupabili” dal governo, desta profonde preoccupazioni.
Per chiarezza e per meglio orientare le persone che tra poco si troveranno senza risorse per andare avanti, riteniamo importante informare che coloro che hanno perso il Reddito di Cittadinanza e sono considerati idonei all’occupazione (tra i 18 e i 59 anni di età, senza persone disabili o minori a carico) potranno beneficiare di un supporto mensile di 350 euro per la formazione lavorativa tramite i Centri per l’Impiego e l’INPS.
Al fine di rendere più efficiente il processo di presa in carico dei cittadini anche per altre questioni sociali, invitiamo a non recarsi alle sedi dei nostri Servizi Sociali per richiedere tali contributi poiché non spetta al Comune attivarli, ma all’INPS e ai Centri per l’Impiego. I nostri Servizi Sociali sono vicini alle vostre esigenze, ma la gestione di queste pratiche avverrà tramite l’INPS e sarà coordinata inizialmente dai Centri per l’Impiego.
Per quanto riguarda coloro che attualmente ricevono il Reddito di Cittadinanza e soddisfano i criteri di avere minori a carico, essere ultra sessantenni o avere persone disabili nel nucleo familiare, continueranno a ricevere tale reddito fino a dicembre. Tuttavia, dal primo gennaio 2024, pare che dovrebbero ricevere un nuovo contributo di almeno 480 euro al mese. Il governo prevede che questo contributo sarà assegnato tramite il Centro per l’Impiego, mediante una piattaforma che dovrebbe facilitare la collaborazione tra Centri per l’Impiego e Servizi Sociali. Auspichiamo che il Governo potenzi in maniera strutturale tutti i servizi di inserimento lavorativo che oggi funzionano con esiti spesso discontinui a livello territoriale.
Il ruolo dei Comuni va oltre la mera definizione di chi è potenzialmente occupabile dopo la perdita del Reddito di Cittadinanza. I nostri Servizi Sociali hanno il compito di valutare attentamente se esistono altre problematiche personali, familiari o di salute che richiedono un adeguato supporto finanziario. Questa valutazione caso per caso e l’elaborazione di un progetto individuale richiedono tempo, a volte giorni, per essere effettuate in modo accurato e responsabile.
Il Governo Meloni ha varato nuove misure che, in questa fase, stanno creando caos e confusione tra i cittadini più fragili, con l’intenzione di cambiare completamente l’attuale sistema di assistenza sociale, scaricando alcune problematiche sociali strutturali sui servizi sociali dei comuni.
Le conseguenze di questa decisione possono essere gravi e durature: cittadini in difficoltà economica potrebbero trovarsi privati di un sostegno essenziale, compromettendo il loro benessere e la loro stabilità finanziaria. Le famiglie più vulnerabili rischiano di trovarsi in situazioni di estrema precarietà, con ripercussioni che si riverberano sulla società nel suo insieme.
In questo contesto, chiediamo al governo di prendere in considerazione la situazione critica e di collaborare attivamente con gli enti locali per trovare soluzioni adeguate e sostenibili. È fondamentale implementare misure di supporto immediato per i cittadini colpiti dall’interruzione del Reddito di Cittadinanza, affinché possano affrontare questo momento di difficoltà in modo dignitoso e senza dover affrontare ulteriori problematiche socioeconomiche.
Sensibili al crescente bisogno sociale, ci impegniamo come Comune ad agire in modo concreto per sostenere i più vulnerabili. Siamo fermamente convinti che l’unità d’intenti e la cooperazione che caratterizza tutti gli amministratori dei 5 Comuni del nostro Distretto sarà fondamentale per affrontare questa situazione che rischia di diventare un bomba sociale nelle prossime settimane.
Massimo Guitarrini, assessore Servizi Sociali Bracciano