Vibrato intervento de consigliere comunale di Bracciano Claudio Gentili che oggi commenta sulla pagina Facebook di Per un’altra Bracciano il danno erariale segnalato dal Collegio dei Revisori dei Conti e l’iscrizione della delibera di riconoscimento di debiti fuori bilancio in una seduta convocata per le 8 del mattino di sabato. Di seguito la nota.
“Questa volta – scrive Gentili – la censura è chiara e netta, non arriva da detrattori esterni ma dallo stesso Collegio dei Revisori dei Conti. Si parla di danni erariali in relazione a procedure di carattere urbanistico che riguardano il lungolago Argenti e che hanno interessato il Tar del Lazio. Il risultato? Debiti fuori bilancio, gli ennesimi. Questa volta, dato che emergono chiare eventuali responsabilità, per celare ai più il brutto affare, l’amministrazione che fa? Convoca una seduta di Consiglio Comunale per il 26 giugno pv alle 8 del mattino, con all’ordine del giorno “Riconoscimento debiti Fuori Bilancio”, ancora in modalità telematica, malgrado le aperture ormai generalizzate. Questa volta, a nostro avviso, si è superato ogni limite. Per sottrarsi alla berlina meglio una seduta consiliare a colazione in un sabato estivo e nascondere poi, con il placet di quanti alzeranno la mano, tutte le responsabilità. “Non può non rilevarsi – scrivono i revisori – in questa sede che le sentenze di cui si tratta evidenziano gravi carenze procedurali che, ad avviso del Collegio, avrebbero dovuto comportare l’annullamento dei provvedimenti in autotutela, senza esporre il Comune alle spese legali per la propria tutela, oltre a quelle per il pagamento delle Consulenze Tecniche di Ufficio, sia integralmente che in solido con le controparti”. “A parere del Collegio – ribadiscono ancora i revisori – il comportamento reiterato nell’emissione di provvedimenti amministrativi palesemente nulli o annullabili, ha comportato danno erariale, quantificabile almeno nelle spese legali sostenute dal Comune per la propria tutela e quelle poste a carico dell’amministrazione per le Consulenze Tecniche d’Ufficio disposte dai Giudici amministrativi, per il quale – si legge testualmente – dovrà essere individuato il responsabile con istruttoria interna da disporsi da parte del segretario comunale o dell’Ufficio provvedimenti disciplinari”. Questa volta, come un boomerang, l’atteggiamento inquisitorio tenuto dall’amministrazione è tornato al mittente. Chi ha sbagliato – e lo chiede il Collegio dei Revisori – dovrà pagare. Per sottrarsi alla discussione, non basta convocare una seduta di Consiglio alle 8 del mattino che appare, chiaramente, un tentativo goffo e mal riuscito, per evitare polemiche. Questa volta il lupo si fa topolino. E intanto il cittadino – caduto ancora una volta il castello di carte – paga”.