Nessuna associazione a delinquere a Bracciano. La Magistratura archivia. Il giudice per le indagini preliminari di Civitavecchia, dottor Francesco Filocamo ha disposto l’archiviazione dell’indagine che aveva indotto, il 30 novembre del 2015, la Giunta di Giuliano Sala a rassegnare le proprie dimissioni dopo le perquisizioni del 26 novembre 2015 disposte nelle abitazioni dei 17 indagati.
E’ stata così accolta la richiesta di archiviazione per infondatezza della notizia di reato depositata il 3.7.2018 dai pubblici ministeri di Civitavecchia, dottoressa Migliorini e dottoressa Materazzo.
Sono state archiviate tutte le contestazioni formulate nei confronti dell’allora Sindaco Giuliano Sala, del vicesindaco Gianpiero Nardelli, dell’assessore Remo Eufemi e del Presidente del Consiglio Comunale Maurizio Capparella, ma anche quelle a carico del Segretario comunale dottor Roberto Signore, dell’Ingegnere. Luigi Di Matteo, del dottor Roberto Razzino, della dottoressa Biancamaria Alberi e di altri dipendenti comunali, coinvolti in questa difficile vicenda.
Non è mai esistita, a quanto si evince dagli esiti della Magistratura, una associazione a delinquere per il mantenimento del potere politico, né dipendenti compiacenti al servizio dell’amministrazione.
Le denunce erano state presentate da Arturo Cimaglia e dall’attuale sindaco Armando Tondinelli, difesi dall’avvocato Francesco Bianchi e con il sostegno di alcune associazioni locali. Tondinelli ha fondato la sua attività politica e la campagna elettorale del 2016 sulla battaglia giudiziaria, in nome del “ripristino della legalità”.
L’indagine era stata avviata dal maresciallo della Guardia di Finanza Giovanni Bentivoglio, che oggi ricopre la carica di assessore ai Lavori Pubblici al Comune di Bracciano. Bentivoglio in particolare aveva presentato una relazione al pubblico ministero nel procedimento n. 127/11, successivamente confluita nel fascicolo del procedimento 3731/14.
Tra le accuse (13 solo a carico dell’allora sindaco Giuliano Sala), a titolo esemplificativo, si ricorda quella in cui veniva contestato a Sala, Nardelli, Eufemi, ai sensi dell’art. 328 c.p., di aver omesso di emanare le ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua nonostante fossero a conoscenza della presenza di arsenico sopra i livelli di legge, “avvelenando i cittadini”. In realtà c’era stato un errore, come riconosciuto in una successiva annotazione dei Carabinieri, “la lettura dei parametri della presenza di arsenico nell’acqua era errata, poiché erano stati analizzati i valori di ingresso dell’acqua e non quelli di uscita, e dunque successivi alla purificazione. Tali valori rientravano perfettamente nei parametri”.
“Sono stati – commenta Giuliano Sala, contattato telefonicamente da ecolagodibracciano.it – tre anni difficili, nel corso dei quali ho continuato a credere nella Magistratura, con la consapevolezza di aver sempre agito nel rispetto della legge e delle istituzioni. Sono molto felice per gli esiti positivi di questa indagine, per me, per gli amministratori e dipendenti coinvolti, per le loro famiglie e per tutti coloro che hanno sempre creduto nella infondatezza di quelle pesanti accuse. I miei legali valuteranno la proponibilità di eventuali denunce per calunnia e richieste di risarcimento dei danni morali e patrimoniali subiti”.
Inoltre è di oggi la notizia dell’assoluzione dell’ingegnere Di Matteo in un altro procedimento penale “perché il fatto non sussiste” nel quale gli veniva contestato il reato di omissione d’ufficio.
Graziarosa Villani