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Bracciano. Al liceo Vian gli studenti proclamano l’occupazione

Oggi, martedì 14 dicembre, l’assemblea delle studentesse e degli studenti del Liceo Scientifico Statale Ignazio Vian, ha proclamato lo stato di occupazione, a seguito di una votazione, che ha coinvolto tutti i presenti.

I motivi per cui abbiamo deciso di occupare non si fermano alla retorica del termosifone guasto.
Questi, invece, risiedono innanzitutto in un sistema di istruzione inadeguato alla formazione di coscienze libere e creative. A partire dalla Buona Scuola, ma anche attraverso le riforme successive, la scuola pubblica ha assunto le sembianze di una catena di montaggio, disattenta rispetto alla disoccupazione giovanile e totalmente assente sotto il profilo umano.

Siamo stanchi del fatto che l’Italia cerchi sempre di emulare il modello angloamericano nella mentalità iperconsumistica, così nel sistema scolastico.
La pandemia poteva essere un’occasione per migliorare il nostro paese ed investire seriamente sull’istruzione e su noi giovani, ma ha contribuito solamente ad evidenziare e ad inasprire questo aspetto.
Il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ovvero i fondi stanziati dall’Unione Europea all’Italia a seguito dell’emergenza sanitaria, verranno in minima parte destinati all’istruzione pubblica e alla cultura. Noi studentesse e studenti, in tutto il paese, studiamo in aule fatiscenti, con risorse limitate e, spesso, assistiamo nello stesso anno ad un susseguirsi di insegnanti, rimanendo in questo modo privi di continuità didattica.
Vogliamo che non si parli solamente dei giovani ma con i giovani, vogliamo essere interpellati e consultati nelle decisioni prese al governo su di noi, perché abbiamo una voce e vogliamo che venga ascoltata.

Detto questo, comunichiamo a tutte quelle persone che considerano questa occupazione inutile, una perdita di tempo, un modo per evadere dallo studio, una maniera per anticipare le vacanze di Natale, che tutti noi studenti e studentesse, di comune accordo, l’abbiamo desiderata e votata. La nostra generazione sente il disperato bisogno di riprendersi i suoi spazi, di riunirsi, dopo due anni di restrizioni, e di vivere veramente la realtà studentesca, e l’occupazione è un mezzo legittimo, seppur forte, di farlo.

Ci teniamo inoltre a sottolineare, che vi è un’enorme differenza fra ciò che è legale e ciò che è giusto.

(Comunicato stidentesco)

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