Il borgo di Bracciano, sovrastato da uno dei castelli più amati al mondo, ancora una volta al centro delle polemiche. La novità della Zona a Traffico Limitato introdotta coraggiosamente dall’attuale amministrazione ha molti detrattori, inoltre sui social spesso compaiono immagini di puro degrado e di mancato rispetto dei luoghi come quella pubblicata da Massimo Mondini, presidente di Forum Clodii, che ritrae una vettura ai piedi delle scalinate del Duomo di Santo Stefano e una condotta fognaria scoperta più volte segnalata e mi riparata. E nell’antico borgo che Bracciano per secoli visse divisa dal resto del mondo dal ponte levatoio nell’attuale piazza I Maggio, già piazza Mariano Catena. Ed è proprio in questo punto che ora le transenne indicano la Zona a Traffico Limitato del centro storico con l’accesso regolamentato. Recentissima una replica alle parole del vicesindaco Luca Testini che alludeva ai frequenti set cinematografici a Bracciano, tacciato tuttavia di dimenticanza. Non citate infatti le figure di tanti grandi personaggi tra i quali Orson Welles e Anthony Burgess, autore di Arancia Meccanica, che nel borgo di Bracciano ha vissuto in una casa in piazza Padella.
Ecolagodibraccino.it ha intervistato su queste tematiche il Comitato spontaneo centro storico. Qui le domande e le risposte di Enrico Cresci che ne è portavoce e coordinatore.
La Zona a Traffico Limitato piace o non piace?
Ok alla Zona a Traffico Limitato ma così non ci piace. I controlli (a mezzo telecamere) sono di fatto inesistenti. Un buon 30 per cento giornaliero di auto posteggiate non ha la vetrofania riservata ai residenti. I pochi proprietari non residenti possono transitare per carico/scarico solo in ristrette e scomode fasce orarie.
Quali le vostre proposte per un miglioramento?
Controlli e sanzioni per i non abilitati a entrare in Zona a Traffico Limitato, o per chi ci posteggia potendo solo transitarvi. Estensione a 24 ore delle fasce orarie per il carico/scarico/transito dei proprietari di case non residenti. Cartellonistica visibile, anche nell’area della Praterina, riservata ai residenti e invasa da altre auto.
Avete segnalato più volte la movida selvaggia. Cosa avviene in particolare?
Si tratta del problema più grave, in costante espansione e di progressiva pericolosità e nonostante i limiti imposti dalle norme anti Covid. Venerdì e sabato sera (nei mesi caldi anche negli altri giorni e durante la notte prima dell’attuale coprifuoco) una notevole massa di giovani provenienti anche dai comuni vicini, prende d’assalto il borgo, particolarmente nella zona di via del Fossato/via delle Cantine, ma di fatto ovunque. Non si tratta purtroppo di un’invasione pacifica, il weekend è segnato da aggressioni verbali, risse, schiamazzi, vandalismi, droga (spaccio e consumo), alcool, volanti, ambulanze: un vero incubo per la salute fisica e psichica di chi abita il centro storico e un disastro per il suo decoro e per le attività di chi ci lavora. Le misure adottate fin qui dall’amministrazione sono inadeguate. E’ necessaria un’azione preventiva, costante, non episodica o “a chiamata” come ora. Il rischio che la situazione degeneri fino a episodi drammatici è concreto.
Il mezzo elettrico a servizio dei cittadini del centro storico funziona in modo adeguato?
Si tratta di una felicissima iniziativa, utile a tutti e molto apprezzata. E’ necessario però che sia più visibile (cartelli, insegne o altro): molti ancora non ne conoscono l’esistenza.
L‘amministrazione comunale vi ha ricevuto ufficialmente?
Sì, più volte. Da quando, a giugno, si sono costituiti il comitato e la delegazione che lo rappresenta, c’è stato un periodico confronto con il sindaco, i risultati non sono spesso stati all’altezza, ma continuiamo a puntare sul dialogo con l’amministrazione.
Qual è la situazione dal punto di vista dei cedimenti di strade e strutture?
Il centro storico, cosa nota è vittima di un degrado preoccupante, estetico e strutturale. Il sottosuolo è un susseguirsi di cunicoli, passaggi, cantine e sotterranei spesso utilizzati e trasformati per fini non consentiti, che minano la stabilità dell’abitato. Molte zone sono ricoperte di erbacce, molte pavimentazioni stradali sono in pessimo stato, e così la rete fognaria, che dà origine a parecchi sversamenti. Precaria è anche la situazione delle reti idrica ed elettrica. Decisamente un quadro poco rassicurante.
Vi rapportate con il parroco don Piero?
No. C’è stato giusto un contatto saltuario.
Avete contestato le modalità di impiego di piazza Mazzini. Cosa chiedete in particolare?
Chiediamo semplicemente che vengano applicate le norme Zona a Traffico Limitato dettate dalla stessa amministrazione: piazza Mazzini è ora diventata zona pedonale. Una volta scaduto il Dpcm che ha consentito fin qui agli esercenti di occupare spazi all’aperto aggiuntivi, la piazza va abbellita di arredi urbani adeguati e il suolo temporaneamente concesso ai locali va restituito ai cittadini. Lo stesso dicasi per il belvedere della Sentinella.
Come valorizzare il centro storico dal vostro punto di vista?
Stiamo lavorando a un documento su questo tema cruciale per sottoporlo ai cittadini e agli aspiranti sindaci. E’ indispensabile mettere in atto un grande progetto per risanare strutturalmente il borgo e vanno valorizzati gli elementi che ne costituiscono la storia e le tradizioni locali: la cultura per prima, il lavoro artigiano e contadino, il lago e il territorio. Bisogna organizzare o promuovere manifestazioni ed eventi ispirati a questi temi per attirare un turismo consapevole. E’ necessario, ad esempio, differenziare l’offerta ai visitatori (ora quasi esclusivamente enogastronomica) e incentivare il nascere di spazi e botteghe artigiane dedicate alle produzioni del territorio. Va messa in atto infine una politica dedicata ai giovani, per accoglierli e coinvolgerli nella rinascita e nel futuro del centro storico.
Cosa ha di speciale il Borgo di Bracciano rispetto ad altri luoghi analoghi. Quali profumi, quali visioni?
Il borgo di Bracciano è senza dubbio uno dei luoghi più affascinanti del Lazio. Chi ci vive da sempre, chi ha scelto di farlo, chi lo scopre per la prima volta lo percepisce “fisicamente”. Basta percorrerlo, respirarlo e osservare dalla Sentinella lo spettacolo della natura, del lago e di un orizzonte che spazia dagli Appennini ai comuni vicini. Bracciano è in posizione strategica, equidistante da Roma e dal mar Tirreno, ha un castello bellissimo e molte storie da raccontare. Amare questo borgo che abitiamo e unirci in un gruppo per valorizzarlo e proteggerlo è stato un tutt’uno.
Come è organizzato il vostro comitato ed avete un rappresentante unico?
Il comitato ha una struttura aperta e volutamente priva di una forma giuridica definita, la consultazione e lo scambio di informazioni avviene a mezzo di assemblee pubbliche e attraverso una chat riservata agli iscritti. La delegazione di otto cittadini che la rappresenta si è formata su base volontaria. Enrico Cresci ne è coordinatore e portavoce.
Graziarosa Villani
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