Irene Badaracco formalizza un esposto all’Arma per irregolarità al cantiere di realizzazione del biodigestore di Cesano.
Giovedì 16 ottobre 2025, durante la verifica congiunta delle commissioni Lavori Pubblici e Politiche sociali, io ho riscontrato l’assenza, nella cartellonistica di cantiere – obbligatoria per legge –, dell’indicazione dei permessi per la realizzazione del nuovo passo carrabile.
Inoltre, ho constatato la presenza di opere di interramento di un canale di raccolta delle acque meteoriche che, una volta completate, porteranno allo sversamento delle acque nel fosso adiacente lungo via Braccianese Claudia, con possibili conseguenze ambientali e idrauliche rilevanti.
Per questi motivi ho presentato un esposto ai Carabinieri sui lavori in corso nell’area del biodigestore e, nei prossimi giorni, invierò una nota formale alla Polizia Locale, corredata da foto e video del sopralluogo, per richiedere ispezioni puntuali.
Si tratta di un atto dovuto, ma soprattutto di un segnale politico chiaro: non saranno semplici controlli o ispezioni – come già avvenuto per il metanodotto SNAM autorizzato dalla Regione Lazio – a fermare la costruzione di un impianto che non avrebbe mai dovuto ricevere il via libera da Città Metropolitana nell’Agro Romano.
È questo che, diversamente, la maggioranza e la destra all’opposizione vogliono far credere ai cittadini.
È invece necessario un atto di responsabilità concreto: come già richiesto con le osservazioni tempestive e motivate da me inoltrate a Città Metropolitana, è indispensabile che venga revocata al più presto l’autorizzazione alla costruzione del biodigestore privato insieme alla variante urbanistica che la sostiene.
Solo così sarà possibile fermare un’opera sbagliata e restituire credibilità a istituzioni che devono stare dalla parte dei cittadini, non degli interessi privati.