Acqua fonte di vita. C’è ancora molto da scoprire sull’H2O senza in quale non potremmo vivere. Ricercatori studiano il liquido, altri ne analizzano gli effetti sulla salute umana, altri ancora elaborano statistiche sull’acqua in bollicine, l’acqua minerale che sempre più sta conquistando i gusti degli italiani. Recenti studi sono stati condotti sugli effetti del bere nell’infanzia, sulle forme dell’acqua e sul consumo di acqua in bottiglia in Italia.

Ricercatori dell’Università dell’Illinois hanno condotto alcuni esperimenti mettendo sotto osservazione due gruppi di bambini di età compresa tra i 9 e gli 11 anni. Ad un primo gruppo è stata fornita una quantità limitata di acqua da bere mentre al secondo gruppo è stata garantito il giusto quantitativo d’acqua. Gli esiti dello studio pubblicato su The Journal of Nutrition hanno messo in evidenza che i bimbi con una maggiore idratazione hanno ottenuto migliori risultati. Inoltre si è riscontrata quella che gli studiosi hanno definito “una maggiore capcità cognitiva”. Da considerare inoltre che i bimbi avendo un più alto rapporto di superficie epiteliale rispetto alla massa corporea sono sottoposti agli effetti di una maggiore sudorazione e quindi esposti ad una maggiore perdita d’acqua attraverso la pelle richiedendo una tempestiva reintegrazione d’acqua.

Italia: primo Paese in Europa per consumo acqua in bottiglia

Secondo uno studio di Altroconsumo l’Italia è il primo Paese in Europa per consumo di acqua in bottiglia. Il consumo pro capite in Italia è maggiore di 220 litri ogni anno. Ismea ha definito “l’Italia campione mondiale di consumo di acque minerali in bottiglia, al terzo posto dopo Messico e Thailandia”. I dati sulle vendite delle acque minerale imbottigliate in plastica, sempre secondo Ismea, sono passate dai circa 5 miliardi di bottiglie del 2009 ai circa 10 miliardi del 2019, segnando un raddoppio in un decennio.

Le forme dell’acqua

Un nuovo studio numerico della Sapienza Università di Roma e la Princeton University pubblicato sulla rivista Science, ha dimostrato per la prima volta l’esistenza di due diverse forme di acqua. Si tratta di due distinte fasi liquide che a bassissime temperature si separano, galleggiando l’una sull’altra. I ricercatori hanno verificato che sotto della temperatura di circa -180 gradi Kelvin, l’equivalente di -90 gradi Celsius, quando l’acqua è stata definita “metastabile” rispetto al ghiaccio, la densità del liquido comincia a oscillare fra due valori: liquido a bassa densità e liquido ad alta densità. “Come il ghiaccio che galleggia sull’acqua – spiega Francesco Sciortino del Dipartimento di Fisica dell’Università La Sapienza di Roma – sotto i 180 gradi Kelvin, l’acqua di bassa densità galleggia sopra l’acqua di alta densità”.