Nascere in casa si può, ed è un’esperienza bellissima. Ce lo ha raccontato il papà della bimba italo-brasiliana nata la mattina del 24 gennaio, a Bracciano. Una nascita lieta, dopo oltre 10 anni che i bimbi non nascono al Padre Pio di Bracciano.
Il papà ci ha raccontato del sostegno ricevuto da sua moglie, presso il consultorio di Bracciano, con il corso preparto organizzato dalla Asl Roma 4. Il sostegno al nucleo famigliare che si sta per formare, presso il consultorio, fa parte del “Percorso nascita” della Asl Roma 4, che prevede la presa in carico della donna in gravidanza fin dalle prime settimane, per accompagnarla verso l’esperienza della nascita, con competenza, sicurezza e umanità.
La gravidanza fisiologica e a basso rischio della mamma, ha permesso di organizzare il parto a domicilio, previsto da DCA regionale, e rimborsabile da parte della Asl. La famiglia ci tiene a ringraziare le ostetriche della casa maternità Zoè che si sono prodigate nell’assistenza alla mamma, e si sono rese disponibili h24 già dai giorni precedenti al parto. Sono le ostetriche Ivana Arena e Daniela De Angelis che hanno seguito il parto dalla mezzanotte nel 23 gennaio, fino alla nascita della bimba. Un’assistenza umana e professionale che ha reso la nascita della bimba un percorso naturale e sereno.
Un parto che la mamma sente di consigliare a tutte quelle mamme che con una gravidanza serena che lo permette, vogliono vivere il momento della nascita nell’ambiente famigliare della propria casa, un’esperienza che la mamma ha voluto avere per la sua seconda gravidanza.
Come funziona il parto a domicilio?
Il Lazio è una delle prime regioni italiane ad aver introdotto la possibilità del parto a casa: le gestanti che non presentano fattori di rischio possono partorire oltre che nel proprio domicilio anche nei Centri Nascita all’interno degli ospedali, o nelle Case Maternità, strutture extra-ospedaliere a gestione privata o a diretta conduzione della Azienda Sanitaria Locale.
La Regione ha definito puntualmente tutti i requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi per tutto ciò che riguarda il parto extraospedaliero.
Anche in questo caso l’obiettivo è sostenere una libera e consapevole scelta da parte delle pazienti, mantenendo sempre elevati gli standard di sicurezza.
Partorire in casa è quindi possibile e chi sceglie di dare alla luce il proprio bambino tra le mura domestiche ha diritto ad un rimborso spese di 800 euro.
A stabilirlo è stata la Regione Lazio che nel 2014 ha fissato anche la cifra rimorsabile utile per coprire le spese che devo essere affrontate per avvalersi dell’esperienza di ostetriche libere professioniste che operano privatamente.
Il parto può essere espletato a domicilio se sono soddisfatti i seguenti criteri:
– Età gestazionale compresa fra 37 settimane+1giorno e 41 settimane +6 giorni
– Feto singolo in presentazione cefalica di vertice e con battito cardiaco regolare
– Peso fetale presunto compreso fra il 10° e 90° percentile
– Assenza di patologia fetale nota e di rischi neonatali prevedibili
– Placenta normalmente inserita
– Assenza di patologia materna e/o di anamnesi ostetrica che rappresenti una controindicazione al travaglio di parto e che richieda una sorveglianza intensiva
– Insorgenza spontanea del travaglio
– Liquido amniotico limpido, in caso di rottura di membrane
– Rottura prematura delle membrane da meno di 24 ore
– Esame batteriologico vaginale e rettale negativo per colonizzazione da Streptococco gruppo B
– Idoneità dell’abitazione dove la donna intende programmare il parto, per quanto riguarda le condizioni igienico-ambientali (verificata dall’ostetrica che assisterà il parto)
– Distanza dell’abitazione da un presidio ospedaliero con UO ostetrica/neonatologica accreditata SSR, che non dovrà essere superiore ai 30 minuti (verificata dall’ostetrica che assisterà il parto).