Ripercorrere il cammino fatto dalla Forum Clodii da quell’aprile del 1972, quando un gruppo di intellettuali locali, primo tra tutti il professore Lidio Gasperini, decisero di dar vita ad un’associazione che avesse come compiti primari la diffusione, la ricerca, la salvaguardia e la promozione della cultura dei nostri territori, è davvero cosa impossibile in poche righe. Sin da subito i soci
dell’associazione parteciparono alle campagne di scavo a Stigliano; campagne che permisero al professore Gasperini di identificare le antiche terme come le Aquae Apollinares, dette poi Veteres, per distinguerle da quelle di Vicarello rinominate sempre da Gasperini Apollinares Novae. Seguirono altre partecipazioni a scavi locali, ma è importante di quegli anni ricordare il “salvataggio” della Chiesa di Santa Maria del Riposo di Bracciano; per anni in stato di abbandono, grazie all’interessamento dell’associazione ne fu promosso il restauro ed oggi è un piccolo gioiello di architettura Cinquecentesca che conserva al suo interno un ciclo di affreschi mariani di gran pregio, attribuiti alla bottega dei fratelli Zuccari. Un pensiero grato e affettuoso va al compianto Don Nicola
Fiorentini, titolare per decenni della parrocchia di Bracciano e nostro socio onorario, che affidò all’associazione la cura e la gestione della Chiesa del Riposo, la quale è divenuta da allora la prestigiosa sede del sodalizio.
Nel corso dei cinquanta anni dalla sua istituzione, innumerevoli sono stati gli interventi che l’Associazione ha promosso e/o direttamente svolto in favore di quell’area vasta che indicarono nello statuto come il Braccianese, a significare un’omogeneità storica che caratterizza il bacino sabatino e comprende i comuni di Anguillara Sabazia, Bracciano, Canale Monterano, Manziana,
Oriolo R. e Trevignano R.. Oltre le centinaia di eventi organizzati, tra convegni mostre conferenze, merita menzionare l’impegno per la nascita del Museo Civico di Bracciano e l’istituzione del Museo dell’Opera del Duomo, entrambi fortemente voluti e promossi da Bruno Panunzi che, purtroppo, per quanto riguarda il Museo del Duomo non poté vederne la piena realizzazione, portata a
compimento dall’associazione nel 2011, dopo la sua morte. Grazie all’istituzione del Museo Diocesano ospitato all’interno dei locali attigui al Duomo di Santo Stefano, avvenuta ufficialmente con una bolla del Vescovo di Civita Castellana Romano Rossi, sono potuti rientrare a Bracciano Il doppio trittico del S.S. Salvatore, di Gregorio e Donato d’Arezzo del XIV secolo, veneratissimi dalla popolazione, e l’Assunzione della Vergine dello Pseudo Bramantino del XVI secolo, per decenni abbandonati nei magazzini della Soprintendenza. Un fiore all’occhiello è, inoltre, l’Archivio Storico Parrocchiale, tenuto con passione e dedizione dall’associazione, grazie ad una deroga concessa dalla Curia Vescovile. Tanti i restauri promossi e finanziati all’Interno del Duomo di Bracciano: dalla tela “Battesimo di Cristo” (XVII sec.) di Carlo Maratti a il grande dipinto della “Santa Caterina” (XVII sec.) attribuito al Carracci; dal rifacimento della imponente cornice della Pala Orsini al restauro della pregiatissima pergamena del 1608 riferibile alla Confraternita del SS. Sacramento di Bracciano e agli interventi per la conservazione dei manufatti lignei dell’antica sacrestia. Un grazie sincero rivolge l’associazione a Don Piero, attuale Parroco di Santo Stefano P.M. di Bracciano, per la fiducia che ci
ha concesso dando continuità all’operosità dei soci nella gestione del museo e dell’archivio, svolta da una ventina di benemeriti volontari con cuore e passione.
Una menzione particolare merita, inoltre, l’istituzione da parte dell’associazione del Premio nazionale Lidio Gasperini, un riconoscimento che premia la migliore tesi di laurea che abbia come tema i beni culturali del Braccianese.
Infine, un significativo contributo alla conoscenza del territorio lo offrono, da sempre, i Quaderni della Forum Clodii, le pubblicazioni che rimangono una fonte inesauribile di sapere per gli appassionati – e non solo – della storia di questo ambito territoriale che i soci fondatori vollero chiamare “il Braccianese”, a significare un’omogeneità storica che caratterizza il bacino Sabatino.
I Quaderni sono il lascito più importante che l’associazione fa alle future generazioni. Essi sono frutto di ricerche e di studi rigorosi e come tali sono di supporto serio e qualificato per quanti si avvicinano agli argomenti trattati; è questa una condizione imprescindibile mai derogata dalla Forum Clodii.
Giunti al traguardo dei cinquant’anni, non poteva mancare agli eventi che ci vedranno impegnati per tutto il 2022 la pubblicazione di una serie di sei Quaderni, ognuno dedicato ad una cittadina del bacino lacustre, che narreranno nuove storie, ai più sconosciute, del nostro territorio. Ringrazio sin d’ora gli autori, autorevoli studiosi, per la loro disponibilità e vicinanza, che ci onora.
Le celebrazioni dei cinquant’anni di Forum Clodii hanno avuto inizio con un appuntamento davvero coinvolgente: il 5 marzo, in occasione della Giornata della Donna, presso la sala conferenze Archivio storico comunale di Bracciano si è svolta la terza edizione di “Storie di donne, donne nella storia”, un incontro tutto al femminile che ha visto una grande partecipazione di pubblico. Il 9 di aprile, data della firma dell’atto costitutivo, festeggeremo nella splendida location delle Antiche Scuderie Odescalchi, il compimento dei cinquant’anni con un incontro dalle molte voci e alla presenza delle autorità di tutto il territorio che si concluderà con la conferenza del professore Gianfranco Paci, eminente epigrafista dell’Università di Macerata e socio fondatore dell’associazione. Naturalmente, come sempre, l’invito a partecipare è rivolto a tutti i cittadini.
Chi è al timone oggi si può dire faccia parte, in larghissima maggioranza, della seconda generazione di soci dell’associazione. Un primo stacco col passato si ebbe con la scomparsa del presidente storico Lidio Gasperini. Come ho già scritto, in questi ultimi dieci anni l’associazione ha cercato nuovi modi d’essere, ha aperto le porte alle nuove tecnologie e ai social media, ha ampliato notevolmente la collana dei Quaderni e delle altre pubblicazioni, ha incrementato le attività culturali e le partnership con Enti Locali e Istituzioni ricevendo sempre riscontri positivi e apprezzamenti per il ruolo che svolge negli ambiti di sua competenza. Ora si pone, a tutti noi, il problema di traghettare questo sodalizio verso una terza generazione che possa assicurargli ancora lunga vita; non sarà cosa semplice, ma la prossima sfida è questa: divenire un polo attrattore per i tanti giovani studiosi che vorranno impegnarsi, facendosi parte diligente, nella salvaguardia del patrimonio culturale locale. Notizie sull’attività dell’associazione si possono trovare sul sito www.forumclodii.org e sulle sue
pagine Facebook e Instagram.
Massimo Mondini, presidente Ass. Forum Clodii