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Arrivederci Ruggero, una vita alla ricerca di un progetto per Bracciano

Mi si permetta di ricordare Ruggero Bianchi con alcuni stralci di una intervista che mi concesse alla vigilia delle ultime elezioni. Oggi che Bracciano gli ha tributato l’ultimo saluto nella chiesa di Santa Maria Novella è importante ricordare sua lucidità, la sua visione, il suo essere di destra senza arroganza né volontà di prevaricazione. Lo abbiamo visto battersi dagli scranni della minoranza come un leone nella battaglia contro Cupinoro e non solo. Con la sua scomparsa Bracciano perde un figlio fedele, innamorato ed onesto, sempre e comunque. Ciao Ruggero.

Bracciano ha bisogno di aria nuova, senza riciclaggi e conflitti, ha bisogno di competenze che pure vi sono, ha bisogno di un progetto per la sua identità che ne riscopra e ne definisca il ruolo. Serve coraggio, umiltà, amore e generosità, mentre quello che vedo all’orizzonte è invece una lotta giocata sui resti della cittadinanza e così non cresce niente.

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Ho imparato a mie spese che di Bracciano interessa ben poco ai partiti di Roma ed i cittadini farebbero bene ad uscire di casa in prima persona per occuparsi senza ulteriori deleghe del proprio futuro. Ci sarebbe molto da dire.

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Il Sindaco di Bracciano dovrebbe essere una donna, con radici locali, indipendente e preparata, capace di tracciare un percorso semplice e definito ed in grado di far rispettare le regole. Altrimenti avrebbero ragione coloro che mi chiedono di rimettermi in discussione anche se il mio tempo è passato.

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Cosa auspicherebbe per Bracciano?

 Ci vorrebbe una Conferenza intitolata ad una spietata analisi della Città e del Territorio, dove ciascuno dovrebbe apertamente dire ciò che vuole, ed alludo ai gruppi di pressione ed ai portatori di interessi, dove gli operatori locali assumano le proprie responsabilità, dove si possano delineare i criteri di gestione dei servizi e dove infine tutti i gruppi siano garanti del prossimo mandato da ritenere eccezionale e improntato alla ricostruzione del tessuto umano e sociale. Occorre dare prevalenza alla manutenzione dell’esistente rispetto alle nuove costruzioni, guardando all’arredo urbano, alle strade ed alle carenze di un territorio vasto e compromesso dalle scelte del passato. Serve un mandato costituente che rovesci i tavoli ed interrompa le vicende di 30 anni fa, tipo Montebello che non dispone neppure di una luce all’ingresso; serve un’Università Agraria indipendente e sganciata dalla politica, capace di gestire le terre in modo utile ed intelligente. In sostanza e per concludere serve la Politica come atto di amore e non come strumento di conquista.

Graziarosa Villani

 

Uomo di destra, architetto, Ruggero Bianchi ha vissuto per lungo tempo a Bracciano, è stato consigliere di opposizione a Bracciano e candidato sindaco a Bracciano alle comunali del 12 giugno 1994. Arrivò secondo con una percentuale del 21,19 dopo Giuliano Sala (22,16 per cento). Da allora non ha smesso di interessarsi di Bracciano. Oggi a Bracciano si sono svolte le sue esequie in Santa Maria Novella.

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