.
Anno nero per gli incendi a Martignano. Dopo il vasto incendio di ieri che ha lambito alcune abitazioni qualche focolaio ha ripreso oggi ad ardere richiedendo nuovi interventi delle forze dell’ordine. Pesanti le ripercussioni per la pineta, o meglio di quanto era rimasto dopo l’incendio di qualche anno fa. Al momento si sta cercando di scongiurare che le fiamme scendano al lago. Le fiamme divampate ieri hanno richiesto l’impiego di un vasto apparto tra cui il canadair e un elicottero.
L’incendio è partito alle 13 di ieri. I Vigili del fuoco di Bracciano impegnati sul posto si sono resi conto che si trattava di un intervento importante proprio lungo la strada comunale di Martignano che conduce all’antico lacus alseatinus. Viste le dimensioni del fronte di fuoco il Direttore delle operazioni di soccorso ha ritenuto ieri necessario l’intervento del Canadair e di un elicottero. A coadiuvare i vigili del fuoco di Bracciano sono intervenuti anche la squadra di Cerveteri e quella di antincendio boschivo.
Sul posto sono sopraggiunti anche i Carabinieri di Anguillara, i guardiaparco e i volontari della protezione civile con mezzi antincendio. In serata l’incendio molto vasto risultava secondo gli addetti ai lavori estinto.
Il dirigente dei vigili del Fuoco ha disposto che si procedesse con bonifica da parte delle squadre di terra che i Carabinieri forestali, presenti sul posto facessero all’indomani, di prima mattina, un’accurata verifica. Evidentemente, data la ripresa delle fiamme che si registra oggi, alcuni piccoli focolai non risultavano spenti.
La gravità dei fatti evidenzia una mancata macchina della prevenzione stante il fatto che l’area percorsa dalle fiamme, non si sa ad oggi di quale natura, è all’interno dell’area protetta del Parco regionale del Parco di Bracciano-Martignano e che è una zona a traffico limitato del Comune di Anguillara che anche quest’anno ha predisposto un servizio navetta a pagamento per quanti vogliano andare al lago di Martignano sul lago anguillarino.
Mancherebbero poi le documentazioni relative alle aree percorse da fuoco negli anni scorsi per le quale, secondo normativa, ci sarebbe un divieto di pascolo. L’impegno notevole di questi giorni di tutte le forze dell’ordine ha scongiurato il peggio.
Sarebbe stato opportuno un serio Piano Antincendio con la condivisione di residenti e operatori ricettivi, una cabina di regia chiara per mettere in atto azioni preventive.
Vari i vincoli che la legge quadro 353/2000 prevede. A norma del 1° e 2° comma dell’articolo 10 “Le zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno quindici anni. È comunque consentita la costruzione di opere pubbliche necessarie alla salvaguardia della pubblica incolumità e dell’ambiente. In tutti gli atti di compravendita di aree e immobili situati nelle predette zone, stipulati entro quindici anni dagli eventi previsti dal presente comma, deve essere espressamente richiamato il vincolo di cui al primo periodo, pena la nullità dell’atto. È inoltre vietata per dieci anni, sui predetti soprassuoli, la realizzazione di edifici nonché di strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed attività produttive, fatti salvi i casi in cui per detta realizzazione sia stata già rilasciata, in data precedente l’incendio e sulla base degli strumenti urbanistici vigenti a tale data, la relativa autorizzazione o concessione. Sono vietate per cinque anni, sui predetti soprassuoli, le attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale sostenute con risorse finanziarie pubbliche, salvo specifica autorizzazione concessa dal Ministro dell’ambiente, per le aree naturali protette statali, o dalla regione competente, negli altri casi, per documentate situazioni di dissesto idrogeologico e nelle situazioni in cui sia urgente un intervento per la tutela di particolari valori ambientali e paesaggistici. Sono altresì vietati per dieci anni, limitatamente ai soprassuoli delle zone boscate percorsi dal fuoco, il pascolo e la caccia.
2. I comuni provvedono, entro novanta giorni dalla data di approvazione del piano regionale di cui al comma 1 dell’articolo 3, a censire, tramite apposito catasto, i soprassuoli già percorsi dal fuoco nell’ultimo quinquennio, avvalendosi anche dei rilievi effettuati dal Corpo forestale dello Stato. Il catasto è aggiornato annualmente. L’elenco dei predetti soprassuoli deve essere esposto per trenta giorni all’albo pretorio comunale, per eventuali osservazioni. Decorso tale termine, i comuni valutano le osservazioni presentate ed approvano, entro i successivi sessanta giorni, gli elenchi definitivi e le relative perimetrazioni. E’ ammessa la revisione degli elenchi con la cancellazione delle prescrizioni relative ai divieti di cui al comma 1 solo dopo che siano trascorsi i periodi rispettivamente indicati, per ciascun divieto, dal medesimo comma 1”.
Dopo lo spegnimento dell’incendio ci sarà molto da fare.
Graziarosa Villani