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Appello Italia Nostra Lazio: “Dopo indagini su Tosini atti da rivedere”

Appello di Italia Nostra Lazio Al Ministero della Transizione Ecologica, Alla Direzione Regionale Rifiuti Lazio, Al Presidente della Regione Lazio. Serve un nuovo approccio per compiere una vera transizione ecologica.

Alla luce dei recenti eventi – le indagini che riguardano la Direzione Rifiuti Ambiente del Lazio – è necessario riesaminare una per una le autorizzazioni sui progetti FER nella provincia di Viterbo e prendere in considerazione – come indicato dalla Direttiva Europea sulla Valutazione di Impatto Ambientale – l’impatto cumulativo dei progetti FER ubicati per lo più in aree di grande valore paesaggistico, archeologico, agricolo e ambientale, come la Terra degli Etruschi.
Questo è stato fatto nel 2020 per quanto riguarda i 250 ettari di fotovoltaico di Pian di Vico (Tuscania), e Montalto (118 ettari), con una determinazione dell’11 giugno 2020 del Consiglio dei Ministri che ha bloccato i mega progetti di fotovoltaico a terra.
Non è ammissibile permettere un ulteriore consumo di suolo sano, ignorando, oltretutto, sistematicamente il parere del MiC, già MiBACT, (18 progetti su 23) o le disamine necessarie nel rispetto delle norme nazionali in materia di corretto inserimento di progetti FER nei diversi contesti paesaggistici, soprattutto di quanto previsto nelle linee guida ex D.M. 10 settembre 2010, e di quanto previsto in materia di paesaggio dal PTPR-Lazio. In tutto più di 50 progetti FV per un totale di più di 4.000 ettari presentati o autorizzati da febbraio 2019 in poi.
Una mole enorme di progetti che vanno doverosamente valutati e inquadrati in un contesto globale del territorio.
Quindi Italia Nostra Lazio chiede l’urgente riesame di tutte le decisioni assunte negli ultimi due anni.
Alla luce anche delle nuove conoscenze sull’impatto che hanno le strategie industriali sulla rivoluzione green, siamo ormai coscienti che serva un nuovo approccio per compiere un’autentica transizione ecologica.
Inutile tentare di negare l’impatto reale delle LBR (rinnovabili a terra, sole e vento onshore, geotermico) sull’ambiente sia sul territorio nazionale che nei Paesi di origine delle materie prime.
Sarebbe auspicabile poter presentare ad un tavolo di lavoro di concerto con il Ministero della Transizione Ecologica le peculiarità dei territori coinvolti affinché la transizione verso forme energetiche low carbon possa avvenire nel pieno rispetto dell’ambiente, del paesaggio, della storia, della cultura, dell’economia degli stessi.
Interessanti spunti di riflessione sulle problematiche legate alle energie “rinnovabili” sono offerti dal libro di Giovanni Brussato “Energia Verde? Prepariamoci a scavare” nel quale sono ben illustrati il reale impatto ambientale di una transizione energetica e la complessità di sviluppare una vera transizione ecologica – che vada ben oltre l’aumento esponenziale di mulini a vento 1.0 e di giocattoli di ogni genere secondo un modello ormai superato.

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