In scena stasera alle 21 all’auditorium comunale di Bracciano. Parla l’innovativo interprete italiano
“Gli spettacoli nostri non invecchiano mai”. Antonio Rezza che stasera alle 21 sarà in scena con Pitecus (1995) all’auditorium comunale di Bracciano con molto chiarezza racconta il suo lavoro.
“Noi facciamo ritmo, un lavoro che non vuole dare messaggi. Dare messaggi è una cosa lasciamo a chi è più sfortunato di noi”.
Ed è proprio con lo spettacolo Pitecus che si basa sull’invenzione estetica di Flavia Mastrella che Rezza è noto al grande pubblico con apparizioni anche televisive.
“Ma la TV – precisa Rezza – ha il terrore di quello che facciamo. Noi diciamo quello che ci passa per la testa”. Un attore a tutto tondo, Antonio Rezza, con un passato da autodidatta, che dalla sua Nettuno si proietta in una tournée perenne in Italia ma anche all’estero.
“Siamo andati – dice – in Francia, in Spagna. Vorremmo più spesso andare all’estero per sperimentare i nostri lavori”.
Se nel sodalizio con Flavia Mastrella lei si ispira agli artisti-scultori come Burri e Fontana, a Rezza piace Antonin Artaud, compianto esponente del teatro francese.
“Lo spettacolo non muore. Siano in giro con sette lavori contemporaneamente in tutta Italia. Il nostro lavoro è indipendente – dice Rezza – non abbiamo sovvenzioni”.
Ma gli azionisti degli spettacoli di Rezza sono gli spettatori che ogni volta numerosi affollano le sue performance. Una risposta chiara a chi si mette in gioco, a chi innova, a chi propone ritmi nuovi. Un grande interprete quindi per il pubblico di Bracciano e per gli affezionati della Rassegna d’Autunno la manifestazione evento, ad ingresso gratuito, organizzata dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Bracciano.
“Ci onora – dice l’assessore Nardelli – ospitare a Bracciano uno sperimentatore come Antonio Rezza. Siamo convinti che il pubblico di Bracciano saprà apprezzare un raffinato interprete come lui alle prese con un “ritmo” di sicuro effetto”.