Approvato Piano Integrato in barba alla richiesta di tutta l’Opposizione di rivedere i criteri e le modalità che hanno portato all’adozione della Variante (che che ne dica il presidente del Consiglio questa è una variante) trasformando in modo irreversibile un area agricola in un centro abitato per futuri 700/800 abitanti. Il sottoscritto ha presentato una Pregiudiziale per il ritiro della delibera, perché viziata negli aspetti procedurali e documentazione previsti nell’Avviso ma principalmente per il mancato obbiettivo di riqualificazione urbanistica e ricucitura di aree contigue al centro abitato e realizzazione di nuove infrastrutture come scuole o centri di aggregazione sociale. Abbiamo visto che nel mercimonio di un dare avere (senza sapere come) si baratti il depauperamento del territorio, giustificandolo con riduzione di cubatura da quanto previsto dal PRG. Su questo passaggio rispondo all’Assessora che oltre a non conoscere dove è ubicata l’area (non credo la sola) ha dichiarato che il piano prevedeva 80.000mc di edificazione. Le rispondo che si vada a vedere le norme tecniche e si accorgerà (sono 45.000 mc) che ha detto una delle tante inesattezze di questa mattina. Ripeto quanto ho dichiarato in consiglio, che non siamo contrari ai P.I.I. se contenuti e se questi prevedono una riqualificazione di aree compromesse e che siano contigue al centro abitato e abbiano al suo interno una pluralità di servizi, questo per non trovarci con gli errori del passato (va detto) dove si è permesso di costruire nuclei abitati a chilometri di distanza dal paese.
Tutto questo non è servito ad aprire un ragionamento con la maggioranza, oramai annebbiata e priva di una visione politica e di come vedere il futuro del Paese. Annebbiata da una rabbia di solitudine, che li fagocita giorno per giorno, avulsi dal contesto sociale, aggregativo e di comunità. L’atteggiamento tenuto nello stesso Consiglio è la dimostrazione della frustrazione con cui vivono, tentando di liberarsene con utopiche decisione che vedranno come dei macigni abbattersi sul loro futuro.
Silvio Bianchini