Lintervento della nipote Viviana Normando alle esequie che si sono tenute il 29 marzo alla Collegiata di Anguillara

In rappresentanza della famiglia traccio un breve e difficilissimo ricordo di zio Gaetano, come una pennellata, su di una delle sue tante tavolozze e tele.

Difficile per il momento e per il distacco fisico ma anche proprio per il suo approccio eclettico, di uomo di cultura, di architetto, di studioso, di amministratore di questa città, di artista, di pittore e scultore, affermato in ambito nazionale e internazionale. Molte sono le case da lui progettate ad Anguillara, qui, a Roma, in tanti luoghi, oggetto di studi in università estere e italiane. Se non fosse per lui, neanche noi, nipote e mia mamma cugina carnale, avremmo la nostra abitazione ad Anguillara, in tipologie di materiale locale, estratto da cave d’eccezione, destinate ad amatori, come sono queste tante dimore da lui pensate e realizzate dagli anni settanta.

Zio le ideava con Augusto Montori, dalla sede del suo studio in piazza del Comune e in corso Umberto, dove organizzava anche diverse mostre sulla sua pittura di ricerca, e con il quale condivideva la passione per il Museo della Civiltà Contadina, per l’Associazione Sabate, per la banda della città, per il teatro della scuola media, che egli ha progettato e realizzato e per le cose belle.

Ringraziamo il Sindaco della città di Anguillara Sabazia Avv. Angelo Pizzigallo per avere fatto un post su facebook di vicinanza alla famiglia Benedetti definendo zio Gaetano:”Persona mite e gentile, ottimo professionista ed un prezioso amministratore”.

Raro conoscitore della disciplina urbanistica e del territorio, nel pieno rispetto del paesaggio, tanto da avere persino nell’ultimo periodo, rifondato, insieme a me, un nuovo presidio di Italia Nostra Sabatina, unione tra la Tuscia Romana e la Tuscia Viterbese, con soluzioni sempre immediate, concrete, dotte ma pronte ad essere semplificate, in tempi rapidi, con competenza, non solo come professionista ma anche come amministratore, dapprima consigliere comunale, poi assessore…sapeva sempre cosa fare, in modo equilibrato e pulito.

E spesso lo testimoniava, con pubblicazioni ed immagini tradotte anche in varie forme d’arte, affinché tutti potessero comprendere.

Il suo stile era inconfondibile, in ogni suo gesto e persino abito, con i suoi cappelli originali, me li ricordo da piccola, che delineavano da subito un’impronta artistica ma sempre ponderata e puntuale.

Guerriero fino alla fine, tra tutti gli impedimenti di salute, camminava spedito per le strade, con gli occhi della sua intelligenza, anche quando quegli occhi erano minati dal tempo. E si intratteneva con chi incontrava, con affabilità, nel confronto, lasciando sui suoi passi, sempre pezzi di storia e di cultura.

Ogni angolo della città ricorda il suo operato, in un modo o nell’altro. Prendiamo ad esempio questo luogo da lui tanto amato.

In questa meravigliosa Chiesa della Collegiata, dove sono avvenuti eventi felici della famiglia, come il matrimonio del suo adorato figlio Enzo con Michela e il battesimo della sua amata nipotina Denise…si respira la passione per la sua città, la sua cultura…la cultura di tutti noi.

Qui abbiamo i gessi neoclassici di Ignazio Jacometti, scultore del dogma dell’Immacolata Concezione, di inestimabile valore storico artistico e da lui tirati fuori, insieme ad altri amici, dai sotterranei della Collegiata e poi collocati, dapprima nella vicina Disciplina e poi qui nella navata laterale destra…dal Bacio di Giuda all’Ecce Homo, solo ad esempio, i gessi delle opere in marmo alla Scala Santa…e su cui scrisse, quando era assessore, una prima pubblicazione, insieme a me e al Sindaco di allora e amico di zio Dott. Antonio Pizzigallo… preludio dell’imminente monografia che prometto di ultimare e che porterà anche la sua firma…

e guardandoci ancora intorno vi è l’organo, restaurato dall’Associazione Sabate e di cui si interessò anche zio, e che è l’unico firmato da Domenico Alari, celebre costruttore settecentesco, che oggi suona per lui, in modo semplice ma con le sue modalità uniche al mondo. E per questo ringrazio Alessandro Fausti, per averlo suonato e il parroco don Luigi Romano, con i vice Parroci don Francesco e don Andrea.

E guardandoci ancora intorno notiamo il dipinto della tavola di Roccamaggiore, qui nella navata sx, da cui deriva lo stemma della città…quello stesso che egli, in una riproduzione, ha fatto collocare sull’ingresso del palazzo del comune, a metà degli anni 80 e che è ancora lì ed è la più fedele all’originale.

Ed ancora la statua del Cristo morto, che verrà in questi giorni condotta in processione, per le vie della città…lo ha voluto lui.

Ed all’ingresso della Chiesa le tabelle illustrative, scritte poi da me come storico dell’arte sul suo modello, ma le ha programmate lui per primo, per accogliere i turisti e perché tutti ad Anguillara avessero più consapevolezza possibile della bellezza e delle potenzialità della cittadina.

E cosi via. La lista sarebbe davvero troppo lunga per la presenza costante, anche dalle piccole alle grandi cose e per la dedizione che ha avuto questo uomo nei confronti di Anguillara, con una visione preparata di apertura, sempre in ambito nazionale e internazionale. Insegnamenti unici e indelebili che ci ha lasciato.

Fino agli ultimi giorni, con una lente d’ingrandimento e praticamente quasi cieco, con un cuore che pulsava lento ma con la incredibile consueta sana verve di chi fa bene più cose insieme, cercava di leggere carte su carte, inventariandole e traendone la scrittura di altri libri, con il supporto della sua adorata moglie Loredana, l’amore della sua vita, “il suo fiore più bello”.

Non è un caso che il suo ultimo saluto sia dato qui, nella Chiesa dedicata a S. Maria Assunta in cielo, sia per il suo amore incondizionato per il centro storico sia per la sua devozione a Maria. Pochi sanno che zio era un competentissimo e discreto studioso delle testimonianze mariane, devoto della grotta di Marta, in provincia di Viterbo, dove ci ha portato tutti, restituita con pubblicazioni da lui redatte e pochi sanno che era uno studioso, di rara sensibilità, anche dei miracoli eucaristici in Italia e nel mondo. 

Non riusciamo proprio a condensare la sua vita umana e professionale adesso in poco tempo ed ognuno di voi, ne sono certa, avrebbe un aneddoto, una vicenda condivisa e bella da raccontare.

Possiamo proporre, anche con il vostro aiuto, di vicinanza alla famiglia, al figlio Enzo che da bravo geometra continua l’operato tecnico di zio e dei suoi valori e alla sua adorata Loredana, momenti di cultura.

A tale proposito, per essere concreti come zio, appuntamento qui tra un mese, domenica 30 aprile 2023, alle ore 11.30, con la Santa messa, accompagnata dal Maestro Federico Vallini, docente d’organo al Conservatorio di Firenze e organista della Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma, Chiesa dello Stato, con a seguire un concerto.

Dove c’è stato zio…c’è cultura e cosi noi, che seguiamo la sua strada, quella pennellata sulla tela della nostra vita, insieme a chi lo vorrà, non potremo mai dimenticarlo.

Un saluto e un arrivederci a presto, con una preghiera a Maria santissima di presentare la sua anima a Gesù e al Signore, per aprirgli i percorsi del cielo.

Viviana Normando

 

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.