Revocata questa mattina con una ordinanza del sindaco l’ordinanza che disponeva il divieto di potabilità dell’acqua distribuita dall’acquedotto Biadaro ad Anguillara. Il documento, tuttavia non cita le ragioni che hanno determinato la contaminazione da enterococchi dell’acquedotto, né come si è intervenuti per trovare una soluzione. Cose che, in virtù di una trasparenza che per legge deve essere massima specie in fatto di acqua potabile, avrebbero dovuto essere richiamate.
Sulla stessa lunghezza d’onda si è mosso di recente il Pd di Anguillara. Vuole vederci chiaro in fatto di potabilità delle acque distribuite ad Anguillara dopo l’ennesima ordinanza, oggi revocata, del sindaco per quanto riguardo Biadaro per presenza di enterococchi, e non per lo sforamento delle concentrazioni di arsenico, come è avvenuto di frequente negli ultimi tempi.
“Abbiamo – sottolinea una nota del partito democratico – protocollato al Comune una richiesta per rendere pubbliche, con scadenza mensile, le analisi delle acque, dato il continuo stato d’emergenza idrica, in particolare nelle aree periferiche, e l’ennesima ordinanza di non potabilità dell’acquedotto del “Biadaro”. Questo stato emergenziale – commenta ancora il Pd locale – ci preoccupa, innanzitutto come cittadini, dato il regime di non potabilità dichiarato ogni due, tre mesi, e ci chiediamo quali siano gli effettivi valori dell’acqua che utilizziamo. La manutenzione e la gestione degli impianti sembra superficiale e non adatta alla peculiarità degli stessi. E’ necessario e doveroso da parte dell’amministrazione comunale informare la comunità sullo stato effettivo della qualità delle acque, pubblicando con cadenza mensile le analisi effettuate. In questo modo i cittadini saranno in grado di prendere le dovute precauzioni qualora i valori mettano a rischio la salute pubblica, di adulti e bambini. Le aree periferiche stanno soccombendo sotto l’emergenza idrica, dove i bisogni primari e d’igiene quotidiani non vengono garantiti. Quanto ancora i cittadini dovranno pazientare? Aspettiamo risposte e, soprattutto, la pubblicazione delle analisi delle acque da parte dell’amministrazione comunale”.
Disagi si sono verificati di recente anche per le utenze servite dall’acquedotto Montano. Per questo impianto, a quanto si apprende, la ditta di Lorenzo Bernardini Impianti Elettrici Civili e Industriali con sede legale in Via Comunale di S. Francesco 1652 Anguillara è stata incaricata di effettuare i lavori di sostituzione orologio pompa piccola di rilancio automatico/manuale dell’acquedotto del Montano per un importo complessivo di 150 euro.
Resta sintomatico il fatto che la parola enterococchi non compaia in nessuno dei documenti riportati sull’albo pretorio in relazione alla contaminazione dell’acquedotto Biadaro oggi rientrata.