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Anguillara: Musica dai lager. Concerto per non dimenticare

Anguillara celebra con la musica la giornata della memoria. In linea con le iniziative in Italia, Anguillara Sabazia commemora le vittime dell’Olocausto, ricordandole per la Giornata della memoria, che ricorre il 27 gennaio di ogni anno, il 26 gennaio 2020. Lo scopo e’ diffondere la conoscenza della Shoah e degli altri crimini perpetrati dal nazifascismo prima e durante la seconda guerra mondiale. Accade domenica 26 gennaio 2020, alle ore 19.00, presso la Chiesa di Regina Pacis, ove ha luogo il concerto promosso dall’Associazione Scuola Orchestra e patrocinato dal Comune di Anguillara Sabazia. Il titolo del concerto e’: “Giornata della memoria. Dal profondo dell’inferno. Musica dai lager”. “Spesso anche dalle sofferenze più terribili- scrive l’Associazione Scuola Orchestra presieduta da Mara Scaperrotta- nascono versi e musica che restano a testimoniare le vicende degli uomini. Nei lager si udivano le note del dolore e della fatica, ma anche dell’ironia e della speranza; poi, man mano che il Reich ascendeva e nei campi iniziava lo sterminio, risuonarono le note di una ironia amarissima, del terrore, della disperazione”.
Arrangiamenti musicali e direzione del maestro Mark Hamlyn.
Testi tratti dal libro di Leoncarlo Settimelli “Dal profondo dell’inferno, canzoni e musica al tempo dei lager”.
International Ensemble
(Antony Silveri e Mauro Falconieri violini; Gilberto Persico, Aline Renac, Magnolia Castro violoncelli; Marco Tocchet contrabbasso; Giovanni Moschetta chitarra; Massimo Straccini fisarmonica; Alessandra Tatì, Barbara Höhn e Pelé Hentsch pianoforte; Anne Bodammer, Kristine Robertson, Francesca Brunazzi e Nicolas Auer flauti; Cristina Colli e Maria Cristina Scrivieri clarinetti; Maria Grillo percussioni).
Voci recitanti Katia Tuzi e Noemi Castorina. Ingresso libero.

“Questo e’ un concerto testimone di una cultura di pace – dichiara il vicesindaco Viviana Normando con delega in cultura, diritti umani e  pace. Una pace così tragicamente conquistata ed ancora inaccettabile, le cui urla e sofferenze silenti del passato scuotono le coscienze ed insegnano, per il tramite della bellezza dell’arte, che taluni drammi e atti disumani non debbono ripetersi per nessuna motivazione al mondo, nei confronti di nessuno. Quanta bellezza e paradossale conforto nella disperazione, sofferenza di un’umanità, la nostra, possono esserci in chi vive gli ultimi istanti della propria vita e con l’arte riesce ancora ad esprimersi, lo scopriremo proprio in questo concerto, una maniera per non dimenticare”.

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