“Ci sono voluti trenta giorni per ottenere tutti gli elaborati sui Piani integrati e tra questi, quello che fa più rabbrividire per consumo del suolo e impatto di cemento sulla nostra città, è senza dubbio quello proposto dalla società Minerva sui terreni ex ferrovie: complessivamente circa 500.000 metri cubi suddivisi tra residenziale (metri cubi 80.000) per 800 nuovi abitanti oltre un mega centro commerciale multifunzionale di metri quadri 80.000 (ottantamila) grande quanto tutto il centro storico di Anguillara Sabazia”.
E’ quanto dichiara in una nota diffusa oggi Antonio Fioroni, fuoriuscito dalla maggioranza pentastellata e oggi consigliere di opposizione, dopo l’acquisizione e la visione della documentazione tecnica prevista dal nuovo Piano Integrato Minerva prossimo all’approvazione a ridosso della stazione ferroviaria.
“Tralasciando i valori programmatici che hanno consentito all’amministrazione Anselmo di conquistare il palazzo baronale – rileva il referente del Gruppo Misto- oramai un ricordo sbiadito piegato agli interessi dei costruttori e speculatori con la scusa apparente della compensazione in opere pubbliche, in questo momento ci troviamo di fronte alla potenziale realizzazione di un ecomostro devastante per la nostra città. Prima che il processo sia irreversibile con l’adozione dello strumento urbanistico, è d’obbligo la mobilitazione di tutti i cittadini, partiti e associazioni che hanno a cuore il futuro del paese”.
“Confido in un improbabile sussulto di dignità tra coloro che ex colleghi di partito – conclude il consigliere Fioroni –possano onorare la parola data in una delle ultime riunioni istituzionali alle quali ho partecipato, laddove compattamente sottoscrivemmo la contrarietà a tale opera mostruosa e invasiva.
Il mercimonio del territorio, che in questo caso si consumerebbe con il piatto di lenticchie di un edificio per uffici della superficie di metri quadri 900, non si può barattare con il futuro della nostra generazione e tantomeno rinnegare principi fondamentali e fondanti di ogni esperienza politica che si rispetti”.