Quattro donne impegnate per la valorizzazione della memoria dei laghi di Bracciano e Bolsena
Atto di Gemellaggio tutto al femminile e dalle grandi prospettive di collaborazione per il settore della pesca nei laghi di Bracciano e Bolsena quello sottoscritto il 18 maggio ad Anguillara nell’ambito dell’iniziativa Musei in Gemellaggio che ha unito il Museo della Navigazione nelle Acque Interne di Capodimonte sul lago di Bolsena e il Museo della Civiltà Contadina e della Cultura Popolare “Augusto Montori” di Anguillara. A siglare l’atto sono state Caterina Pisu, direttore scientifico del MNAI di Capodimonte, Graziarosa Villani, presidente della Sabate, l’associazione culturale che ha fondato nel 1992 il di Anguillara e che da allora lo gestisce, assieme alle assessore alla Cultura di Anguillara Sabazia e di Capodimonte, Viviana Normando e Angela Catanesi. Con l’atto di gemellaggio le firmatarie “si impegnano a collaborare attivamente con lo scopo di salvaguardare le tradizioni, gli usi e i costumi riguardanti la pesca e la navigazione nei laghi di Bracciano, di Martignano e di Bolsena, ponendo in essere tutte quelle attività necessarie a valorizzare la memoria dei pescatori di professione, coinvolgendo in particolar modo le nuove generazioni così da tramandare, quale vera identità dei territori interessati, i saperi e i sapori della cultura lacustre”. L’incontro si è rilevato da subito un workshop di lavoro ponendo in evidenza le criticità del settore della pesca e della navigazione sui laghi e le prospettive future da ricercare soprattutto in chiave normativa. In tal senso si è impegnato il consigliere regionale del Lazio Emiliano Minnucci che ha prospettato anche l’idea di dar vita ad un organismo che riunisca e valorizzi i tanti laghi del Lazio e di attività mirate alla trasformazione del pescato lacustre. Importante inoltre, come sottolineato da Claudio Serangeli arrivare a spendere quanto l’Europa stanzia, con il fondo dedicato, per il settore pesca con progetti studiati ad hoc. Interessante l’intervento di Franco Chiavari che per l’associazione Arca sul Lago ha illustrato alcuni documenti custoditi nell’archivio storico comunale di Anguillara, da quelli più antichi a quelli più recenti tra i quali l’elenco di una Cooperativa di Pescatori Anguillara che arrivò a contare oltre sessanta componenti. Mario Marri, docente dell’Istituto Paciolo di Bracciano ha parlato del progetto di Alternanza Scuola Lavoro che a breve verrà avviata tra il Museo Contadino di Anguillara e l’istituto. Dall’assessora Angela Catanesi è arrivato l’appoggio incondizionato alla collaborazione avviata con il gemellaggio. Sulla stessa linea l’assessora Viviana Normando che ha ricordato come a legare i due territori ci sia anche la navigazione preistorica sottolineando inoltre il quotidiano impegno per il mantenimento di una delle piroghe, tra le più antiche in Europa occidentale, rinvenute al villaggio neolitico sommerso della Marmotta, risalente a 8 mila anni fa. Il filo conduttore tra i due laghi è emerso anche dalla testimonianza scritta di Mario Bordo, donatore della collezione museale custodita a Capodimonte, che ha ricordato che suo padre negli anni Cinquanta aveva preso in affitto per poter pescare il lago di Martignano e che insieme a lui visse una stagione presso un casolare dal lato di Campagnano di Roma. Di grande effetto anche dal punto di vista didattico inoltre il Laboratorio di Autocostruzione di Barche Tradizionali dedicato ai bambini curato da Giorgio Olivetti, carpentiere navale, dell’Associazione Nauticlub Martignano, che ha dato la possibilità a molti di riprodurre una batana in scala, a due culatte rigorosamente in legno, una imbarcazione ormai praticamente scomparsa nella sua versione originale e sopravanzata oggi, anche a seguito di disposizioni provinciali, da natanti di vetroresina. Sia Pisu che Villani hanno sottolineato l’urgenza di fare presto sia nell’attività di recupero di una memoria tradizionale a rischio estinzione, sia nell’individuazione di strumenti che possano ridare linfa e vigore all’attività di pesca professionale nei laghi. La collaborazione culturale si è avviata anche dal punto di gastronomico con lo scambio di ricette: la sbroscia, tipica del lago di Bolsena, con il luccio all’anguillarina.