Al suo esordio, il primo Concorso d’organo Domenico Alari, mostra notevoli potenzialità Concorrenti, peraltro molto giovani, sono giunti da tutta Italia. Il 14 dicembre alla Collegiata dove è custodito il prezioso strumento c’è stata una maratona di brani d’organo, con composizioni di Girolamo Frescobaldi, Domenico Scarlatti e tanti altri.
Lo strumento ha potuto mostrare le sue straordinarie peculiarità. Notevole l’impegno per la riuscita dell’evento da parte dell’Associazione Amiche della Musica Gastone Tosato che con questo evento è passata dalla polifonia ad un nuovo genere musicale. Sei i finalisti. Un vincitore: 1° Classificato il giovane di Feltre Deniel Perer. Due ex aequo: Matteo Bonfiglioli di Bologna e il giovanissimo Marco Favotto di Treviso. A selezionarli una prestigiosa giuria composta da Gianluca Libertucci, organista del Vicariato per la Città del Vaticano nella Basilica di S. Pietro, professore di Organo al Conservatorio di Venezia. Liuwe Tamminga, organista titolare della Basilica di San Petronio di Bologna, Curatore del Museo San Colombano – Collezione Tagliavini, Federico Vallini, organista nella Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri in Roma, Professore di Organo al Conservatorio di Firenze.
La giuria ha evidenziato inoltre l’alta qualità degli altri finalisti che hanno ottenuto punteggi poco distanti dai primi classificati.
Per il restauro dell’organo negli anni Novanta, l’Associazione Culturale Sabate, nell’ambito delle sue attività di valorizzazione del patrimonio dei beni culturali locali promosse una campagna di sensibilizzazione che culminò in una grande pesca che, grazie anche alla generosità di molti commercianti di allora, portò alla raccolta di una somma importante (17 milioni di lire) che servirono, assieme alla determinazione del parroco di allora, don Alvaro Vignolini, ad avviare i restauri dello strumento. Su richiesta del parroco, in particolare, il maestro Armando Carideo, presidente dell’Istituto Organo Storico Italiano, effettuò delle ricerche di archivio. Seguirono i restauri. Nel 1993 l’organo fu smontato e portato nel laboratorio dell’organaro Riccardo Lorenzini.
Presente alla manifestazione anche Armando Carideo che si è occupato anche delle recentissime sistemazioni dello strumento in vista del concorso.
“E’ una soddisfazione grandissima per la città di Anguillara poter ospitare il Concorso d’Organo Domenico Alari” ha detto l’assessore alla Cultura Viviana Normando. “Si tratta di uno strumento di grande pregio – ha aggiunto – una attrattiva per musicisti di ogni latitudine”. L’assessore ha inoltre ricordato che la manifestazione è inserita nelle celebrazioni per il millenario del Castrum Anguillarie, un anno di eventi dal 2 luglio 2019 al 2 luglio 2020.
L’organo della chiesa Santa Maria Assunta di Anguillara è a tutt’oggi l’unico strumento conosciuto di Domenico Alari, appartenente alla famosa famiglia di organari di Roma, che lo costruì nel 1792 collocandolo sulla tribuna sopra la porta d’ingresso in una cassa di legno dipinta di azzurro e oro. Queste le principali caratteristiche dello strumento. Trasmissione: meccanica sospesa; Consolle: a finestra; Tastiera: unica di 47 note con prima ottava a scavezza; Pedaliera: scavezza a leggio di 9 note; Accessori: tirapieno a pomello, usignoli a pedale.
Graziarosa Villani