Un esordio in politica, dai banchi delle aule giudiziarie al palazzo baronale. La candidatura di Francesco Falconi costituisce un po’ la novità di questa tornata elettorale anguillarina, ormai alle porte. Dopo una prima intervista torniamo a rivolgere alcune domande a Falconi a campagna elettorale praticamente conclusa.

Francesco Falconi, tra le candidature in campo la sua è senz’altro la più “radicale” considerato che propone la revoca dell’ultima variante Prg e la resistenza ad oltranza al passaggio del sistema idrico integrato all’Ato 2. Si sente davvero un estremista? Qual è la ricetta che date per entrambe le questione citata?

Se devo essere considerato un estremista perché ho grande propensione al bello, alle buone maniere, all’educazione o al dialogo significa che a monte c’è stata una deviazione da queste caratteristiche che ora le fa sembrare eccezionali, lavoreremo per farle tornare normali. La revoca di un atto emanato dal Consiglio Comunale deve essere deliberata dallo stesso Consiglio Comunale, un Sindaco può formulare una proposta di indirizzo politico amministrativo al Consiglio a cui comunque spetta l’ultima parola, va tenuto in considerazione che ogni atto amministrativo – revoche comprese – deve essere per legge preceduto da una istruttoria ed ovviamente non si derogherà a tale imposizione di Legge, in base alle risultanze dell’istruttoria che è atto tecnico si potrà decidere lo strumento e la modalità migliore per superare le criticità della Variante del 2006 che già prima facie appaiono macroscopiche ed anacronistiche. Per quanto riguarda il passaggio ad Acea Ato 2 spa abbiamo già dei precedenti giurisprudenziali di primo grado che confortano la nostra posizione, la legge regionale – conseguenza del referendum del 2011 – prevede che il servizio idrico debba essere affidato ad una Società a capitale pubblico e senza scopo di lucro, va semplicemente richiesto alla Regione di applicare una sua Legge e di non disattenderla, in attesa che un soggetto di questo tipo nasca. La nostra non è affatto una posizione radicale è una posizione di semplice buonsenso, quello che costituzionalmente è richiesto ad un pubblico amministratore.

Pezzi di cinquestelle sopravvivono nella sua lista o l’esperienza del M5S ad Anguillara, a suo avviso, può dirsi tramontata?

E’ chiaramente tramontata, nella mia lista ci sono persone che per approccio alla vita in quella esperienza non avrebbero potuto in alcun modo trovare spazio e così è stato.

In televisione a volte lo fanno. Tra i candidati sindaco in lizza chi non vorrebbe al ballottaggio?

Mi sono candidato sapendo di dover competere con persone valide, non mi sottraggo al confronto con nessuno, c’è una visione distorta delle elezioni che alla fine non dovrebbero essere altro che la serena proposta di alternative al cittadino che in base a quelle che ritiene più valide dovrebbe decidere, la voglia di considerare le elezioni come un campo di battaglia in cui scendere è ovviamente una deviazione dal concetto istituzionale per cui nascono, non ho nemici, non ho avversari, ho solo delle persone che come me stanno proponendo all’elettorato la loro offerta, sta all’elettorato decidere poi quale sia la più giusta, la più genuina, la più valida.

Il centro storico è uno dei suoi pallini. Come vede il borgo in caso di sua vittoria?

E’ solo uno dei tanti pallini, deve tornare ad essere il cuore di Anguillara, deve essere sottoposto ad una defibrillazione, va data una scossa, è uno dei tanti luoghi che nonostante la genetica centralità negli anni ha subito gli effetti di grande incuria e sostanziale abbandono, interventi pubblici sul decoro, sulla sicurezza, incentivi e sgravi per aiutare la rinascita di attività commerciali e sociali sono elementi inderogabili ed ineludibili, l’offerta turistica di Anguillara non può nè deve incentrarsi solo ed esclusivamente sulla balneabilità ma deve riguardare anche il centro storico in se stesso e le altre aree.

 

Ricucire il tessuto urbano con le aree decentrate, in che modo?

Sottraendole innanzitutto ai pericoli a cui sono esposte, è storicamente chiaro che Roma voglia decentrare in prossimità delle nostre periferie discariche ed ogni altra sorta di servizio scomodo, bisogna ostacolare fermamente queste derive che reputo irrispettose, bisogna iniziare a considerare l’idea di dare una destinazione urbanistica e paesaggistica di pregio anche alle nostre periferie.

Che tipo di campagna elettorale è stata?

Salvo alcuni sgradevoli episodi del tutto garbata, ne ho apprezzato molto i toni meno accesi rispetto al passato, ho già accennato alla mia considerazione del momento elettorale ed il mio comportamento sarebbe rimasto lo stesso che avete visto anche qualora i toni si fossero maggiormente scaldati, ho la fortuna di essere circondato da persone con un grande senso delle istituzioni al quale come di consueto si accompagna moderazione e grande livello di educazione.

Le risparmio la domanda sugli eventuali apparentamenti post voto. Ma se vorrà accennare….

Può non risparmiarsela le rispondo con piacere, ho deciso di candidarmi da solo per conservare un’indipendenza di pensiero ed una libertà che auguro a tutti gli altri, è la stessa situazione che mi ha portato a poter più volte esplicitare come il primo punto programmatico della mia eventuale azione amministrativa non potrà che essere il coinvolgimento dell’opposizione nel governo della Città. Per questo – con la stessa libertà  – so che se andrò al ballottaggio e qualcuno degli esclusi volesse appoggiarmi lo farà e lo dovrà fare in costanza di una sua scelta di campo pura e non per un apparentamento ,potendo trovare in me un soggetto che geneticamente si pone comunque aperto a questo dialogo. Sono piuttosto refrattario a considerare apparentamenti di convenienza o accordi in forza di scambi di poltrone anche nel caso in cui non dovessi andare al ballottaggio, in questa seconda ipotesi mi dichiarerò disponibile quindi ad un confronto sui temi e sui contenuti e non su offerte paracommerciali e sono sicuro che l’elettorato che mi avrà sostenuto al primo turno avrà la libera capacità di scegliere l’alternativa che più gli garantisca una vicinanza alle esigenze che lo hanno portato a scegliere la mia lista al primo turno.

Graziarosa Villani

RIPRODUZIONE RISERVATA

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.