Il 20 e il 21 settembre Anguillara torna al voto dopo la prova naufragata di una giunta già pentastellata retta da Sabrina Anselmo e la parentesi del commissariamento prefettizio con Gerardo Caroli. Sono giorni caldi questi. In tutti i sensi. Il fermento elettorale cresce, tra comizi con mascherina e ridotti nella presenza e la corsa alla scelta dei candidati consiglieri, da mettere in lista. In corsa per la carica di sindaco anche Francesco Falconi, avvocato (tra i legali “volontari” peraltro del Comitato per la Difesa del Bacino lacuale Bracciano-Martignano). Si può dire che sia la novità di questa tornata elettorale. Gli abbiamo rivolto alcune domande dopo la sua decisione di scendere in campo con la lista che porta il suo nome, “Francesco Falconi Sindaco”.
Francesco Falconi, se la politica ha ancora un senso sono in molti a chiedersi, dopo la sua decisione di presentare una propria lista candidandosi a sindaco, in quale schieramento si colloca la vostra compagine politica. E’ nota la sua “simpatia” per idee di destra, ma molte sue recenti azioni sono ascrivibili ad un pensare di sinistra. Oppure intende schierarsi sulla bonaria dicitura di lista civica, un contenitore dove ci sta tutto? Cosa ci risponde al riguardo?
“Amo profondamente le persone che vivono in coerenza con le loro idee, siano esse di destra o di sinistra ma dare una risposta a questa domanda oggi non è semplice anche perché mi sembra che certe categorie ideologiche siano in crisi, forse perché compromesse da interessi trasversali. Riaprire una scuola è di destra o di sinistra? Garantire alle persone di avere l’acqua in casa è di destra o di sinistra? Vivere in un ambiente sociale ed urbanistico decoroso è di destra o di sinistra? La sicurezza dei cittadini è di destra o di sinistra? La lotta al consumo del suolo ed alla speculazione edilizia è di destra o di sinistra? La mia è una lista civica, ci sta chi riconosce un problema e condivide quale sia la sua soluzione”.
Cosa l’ha indotta a mettersi in gioco?
“La voglia – anche egoistica – di vivere in un posto migliore”.
I suoi competitor ad oggi, saranno Angelo Pizzigallo con un centro-destra ricompattato, Sergio Manciuria con una propria lista, Michele Cardone con un centro-sinistra che appare lacerato. Perché gli elettori dovrebbero votare Lei piuttosto che questi candidati, se si eccettua Manciuria che ha il sostegno di alcuni esponenti già della lega locali, espressione di partiti?
“Lo lascio decidere agli elettori, molti sostengono che io sia l’unica vera novità di queste elezioni per via del fatto che non mi sono candidato prima e che la mia candidatura non è il frutto di un sostegno delle dinamiche politiche tradizionali del paese ma proprio perché il paese ha così tanti problemi di cui parlare mi sembra inutile – oltre che inelegante – parlare degli avversari, a differenza di quello che qualcuno dice per me la differenza la farà proprio la qualità personale dei candidati, i programmi saranno – salvo che per alcuni aspetti – molto simili, ad esempio tutti parleremo di decoro e riqualificazione ma il mio concetto di riqualificazione urbana sarà – come può immaginare – molto differente da quello dei miei competitor”.
I voti nelle urne non sono like, né corrispondono al numero degli iscritti ad un gruppo Facebook di successo come il gruppo Save Anguillara che lei amministra da tempo con grande democrazia. Ne è consapevole?
“Certamente! Un gruppo Facebook è solo uno dei tanti mezzi che si possono utilizzare per manifestare la propria idea, la peculiarità di Save Anguillara sta nel fatto che ha dato e sta dando proprio a tutti l’opportunità di farlo. Io credo che Save abbia dato tanto al paese più che a me, che abbia dato tanto alla comunità locale più che alla mia candidatura, Save ha messo in evidenza, soprattutto durante il periodo di lockdown, quali siano le potenzialità che una comunità come quella in cui viviamo può esprimere se messa in condizione di farlo, alla base di Save c’è la condivisione delle idee e da queste si è passati alla condivisione delle risorse e degli aiuti. Dal virtuale si è passati al reale in uno schiocco di dita, credo sia un ottimo segno”.
Lei può essere definito un anguillarino doc, come pensa possa interferire in queste elezioni il Fattore Famiglie, croce di Anguillara?
“E’ una mezza verità, ho profondissime radici anguillarine ed il mio legame al paese è oramai arcinoto. Ho legato le mie passioni sportive al paese per tutta la mia vita ma al tempo stesso mia madre non era anguillarina ed io stesso ho compiuto il mio intero ciclo di studi fuori da Anguillara e in parte anche all’estero, questo mi dà il fortunato privilegio di riuscire a poter valutare le cose sia da dentro che da una certa distanza. Le Famiglie sono una ricchezza della società anzi ne sono le fondazioni, possono essere una croce solo se la società è tossica ed in questo caso credo che il problema sia sociale e non familiare”.
La prova della Giunta Anselmo non ha fatto bene alla politica al femminile, anzi ha comportato un grave danno all’impegno di tante donne in politica. Che ruolo intende ritagliare per le donne nella sua lista e nella sua eventuale giunta?
“Valuto gli individui in base alle loro qualità e non in base al loro sesso”.
Riservandoci di fare un’altra intervista specifica sul programma Le chiedo ora solo qual è, a suo avviso, la priorità per Anguillara?
“Ci sono emergenze (scuole, acqua etc…) e cause che le hanno generate, la madre di tutti i mali del paese risiede nella politica urbanistica del passato circa la quale a mio modo di vedere è necessario dare un chiaro senso di inversione di marcia assecondando quelle istanze di risparmio del suolo e quelle politiche di recupero ed efficientemente dei servizi per i quali la Comunità Europea ha già stanziato miliardi di euro. Non si può definire intelligente l’operato di chi crede di potere ottenere risultati diversi comportandosi sempre nello stesso modo”.
Graziarosa Villani
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