Il “complesso” che dal 1970 calca le scene. Chiacchiere e domande in camerino prima del concerto a Borgo San Martino

Uguali a se stessi. Dal 1970. Con i loro abiti sgargianti, i testi semplici, la voce unica di Nick Luciani che rende inconfondibile la band. Inossidabili Cugini di Campagna si sono esibiti sabato 3 settembre a Borgo San Martino per la tradizionale Sagra della Salsiccia. Piove e lampa. Nel camerino improvvisato qualche domanda. Quante di queste serate avete passato? Vi pagheranno la serata anche se non cantate? “Di serate come questa – risponde Ivano Michetti – poche perché quando cantiamo noi, anche se durante il giorno ha diluviato esce il sereno”. “Poi – ironizza – lui indicando Tiziano Leonardi è di Civitavecchia e quando cantiamo nei dintorni sono serate che minacciano pioggia, lo ammazzerei”. “Siamo il gruppo che lavora più di tutti, 100 serate di media all’anno. In 50 anni di attività pensa quanti concerti. Ancora eccoci qui”. “I soldi li abbiamo sempre presi prima, i Fiumara, i nostri manager ci pagano anticipato. Io accetto solo se ci pagano prima. Però a volte non pagano, è tutto un bilanciamento, sì e no”. Avete una pensione? “Sì pensione Inps ed Enpals e io come autore, tra virgolette, di “successo” anche quella Siae. Siamo poco più di mille ad averla su 300mila iscritti”. E la scaletta? Anima Mia apre o chiude? “E’ logico perché molti vengono ad ascoltarla perché è molto battuta in televisione”. Coi Maneskin è finita la polemica? Con ironia Ivano risponde “No, mi sono incazzato seriamente. Basta. Perchè voi avete oltre al vizio di fare le cover dei nostri vestiti, mi fate rabbia perché in quattro fate un’età che è uguale alla mia…sono dei ragazzi geniali, si meritano il successo”. I vestiti poi – aggiunge – me li invento dal 1972. Il primo nostro sarto oggi avrebbe 125 anni, la seconda era una grande sarta della Rai. Adesso abbiamo Andrea, è una romena bravissima”. Per Ivano il suo buen retiro è la villa con piscina e sala prove di Fiano. “L’ho adibita a casa del popolo, quando sto lì sono nel mio habitat naturale”. Ma poi il panino con la salsiccia lo avete mangiato? “Io no perchè sto superando un momento critico”. E ricorda l’ictus avuto un anno e mezzo fa.

Torna il sereno. E’ tempo di indossare i costumi tutte paillettes e salire alla ribalta. A sentirli suonare e cantare si pensa se davvero c’è bisogno di divismo o se piuttosto a pagare è l’essere schietti ed autentici? Dal palco Ivano, tra un successo e l’altro parla della Madonna del Pozzo al quale si è rivolto quando era in corsia, ricorda i compagni di ictus, Lando Buzzanca ed altri. Parla della sua felicità di nonno.

Graziarosa Villani

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Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.