esplorazioni

Prosegue “Alla fine della città 2025 – esplorazioni”. Tutte le strade portavano a Roma, soprattutto la via Francigena. Pellegrini, commercianti, viandanti. Sacerdoti, scrittori, geografi. Dalla Toscana attraverso Proceno, Acquapendente, Montefiascone, Viterbo, e qui un bagno nelle terme. Dalla Campania per Castelforte e poi lungo la via Appia fino al cuore della città. Fra indispensabili deviazioni e artistiche divagazioni, la via Francigena si ramificava, s’intersecava, svariava, tanto da moltiplicarsi in vie Francigene. Una, nessuna e centomila. A ciascuno, oggi, la sua.

“Alla fine della città 2025 – esplorazioni”, la manifestazione voluta dal Comune di Roma e ideata da Fernanda Pessolano per l’associazione Ti con Zero, domani sabato 14 giugno propone Veio, la città invisibile: sulla Francigena alle porte di Roma”, una camminata condotta dall’architetto e urbanista Sergio Celestino, partendo (alle 9) dalla piazza San Lorenzo di Formello e arrivando a Isola Farnese (alle 17), 12 km facili, piatti, ricchissimi di natura, storia, vita, sorprese inattese. Il centro dell’escursione, ragionata e raccontata, è proprio Veio, etrusca, sorta nel X secolo a.C., in competizione con Roma per il controllo del commercio, soprattutto quello del sale, conquistata da Roma nel 396 a.C., rifondata dai romani nel I secolo a.C. e trasformata in municipio nel I secolo d.C. ormai ai tempi imperiali di Augusto. E Veio fa ancora parte del XV Municipio di Roma, quello che nasce da Ponte Milvio e lungo l’arteria di quella che oggi è la ciclabile Tevere nord risale fino a Prima Porta, entra a Cesano, tocca il Lago di Martignano. E che è, appunto, la materia di competenza territoriale di “Alla fine della città 2025 – esplorazioni”, un progetto con cui s’intende restituire attenzione e valore alle periferie di Roma.

Dell’antica straordinaria potenza di Veio poco rimane. Nelle rovine s’intuiscono palazzi e templi, cinte murarie e acque salutari, fori mercantili e necropoli collinari. “Pulcherrima”, bellissima, l’aveva definita Tito Livio, estasiato. Accanto alle spiegazioni di Celestino, Fernanda Pessolano ha previsto alcuni ospiti, perché l’interdisciplinarietà, cioè la possibilità di mettere in relazione, quasi a confronto, diverse forme culturali, artistiche e spettacolari, è un marchio di fabbrica della sua associazione. Stavolta ci sono Cinzia Sità, performer e danzatrice, Federico Gemma, pittore naturalista, e gli studenti del seminario di fotografia condotto da Simona Filippini.

“Alla fine della città”, progetto di Ti con Zero ETS, è promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico Artes et Iubilaeum2025, finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU per grandi eventi turistici nell’ambito del PNRR sulla misura M1C3 – Investimento 4.3 – Caput Mundi 

Con il patrocinio del Parco regionale di Veio e del Parco regionale di Bracciano Martignano

La partecipazione è libera e gratuita. Si consigliano pranzo al sacco e, considerate le previsioni meteorologiche, una generosa riserva di acqua. Per informazioni e iscrizioni, tel. 3498728813 e levocidelvulcano@gmail.com.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.