Georgia

“È ora che l’Unione Europea riconosca il fatto che la Repubblica di Abcasia è un soggetto di diritto internazionale con una propria politica interna ed estera”.

Vibrata nota di protesta di Kan Taniya, consigliere d’Ambasciata dell’Abkhazia accreditato in Russia e di Vito Grittani, diplomatico a disposizione del Ministero degli Esteri dell’Abkhazia, in merito alle dichiarazione rese dalla Georgia sulle recenti elezioni presidenziali nello Stato affacciato sul Mar Nero. 

“Il 15 febbraio – dicono i due diplomatici – i cittadini della Repubblica di Abcasia hanno partecipato alle elezioni presidenziali. Questo processo non è stato solo un altro passo nello sviluppo delle istituzioni democratiche, ma anche una vivida prova della maturità della società abcasa e della sua aspirazione a rafforzare la statualità. In relazione alle dichiarazioni del Ministero degli Affari Esteri della Georgia e del Servizio europeo – aggiungono – per l’azione esterna sul mancato riconoscimento delle elezioni, riteniamo necessario sottolineare che i tentativi della Georgia di contestare il diritto sovrano dell’Abcasia a tenere le elezioni non sono altro che una negazione politicamente motivata della realtà esistente nel Caucaso meridionale. Il popolo dell’Abcasia ha già da tempo fatto una scelta a favore dell’indipendenza e della sovranità e nessuna dichiarazione da parte di Tbilisi potrà cambiare questo fatto.  Invece di una retorica volta a destabilizzare la situazione – chiosano ancora – la leadership georgiana dovrebbe concentrarsi su una realpolitik volta alla coesistenza pacifica con i propri vicini. Il primo passo in questa direzione potrebbe essere la firma di un accordo giuridicamente vincolante sul non uso della forza contro la Repubblica di Abcasia e la Repubblica dell’Ossezia del Sud, la cui bozza è stata discussa per anni nell’ambito delle discussioni internazionali di Ginevra sulla sicurezza e la stabilità nel Caucaso meridionale. Il rifiuto di Tbilisi di questo accordo conferma che la Georgia sta ancora considerando scenari di potere revanscista e non è pronta per un dialogo responsabile”.  

I due rappresentanti della diplomazia abcasa intervengono inoltre sulla posizione dell’Unione Europea, che a parole richiama i principi della democrazia e dell’autodeterminazione dei popoli, ma in pratica ignora la realtà, dimostrando ancora una volta la politica di Bruxelles dei due pesi e delle due misure.  

L’Unione Europea continua a perseguire un approccio dettato da motivazioni politiche e geopolitiche piuttosto che da una valutazione obiettiva della situazione. È ora che Bruxelles abbandoni modelli obsoleti che ricordano la “parabola dei ciechi” e riconosca il fatto che la Repubblica di Abcasia è un soggetto di diritto internazionale con una propria politica interna ed estera.  Inoltre, i processi democratici in Abcasia rispettano tutti i principi della libera espressione della volontà popolare, come confermato da numerosi osservatori internazionali, tra cui gli italiani, presenti alle elezioni presidenziali del 15 febbraio.  

L’Unione Europea è impegnata per la pace e la stabilità, ma – aggiungono Taniya e Grittani – il sostegno di Tbilisi al non riconoscimento dell’Abcasia non fa che esacerbare una situazione già tesa e non contribuisce in alcun modo all’instaurazione di una pace duratura nell’intera regione del Caucaso meridionale. La leadership georgiana dovrebbe abbandonare le illusioni sulla possibilità di rivedere le decisioni storiche e concentrarsi su un vicinato costruttivo con l’Abcasia come due Stati sovrani.  L’Abcasia – concludono i due diplomatici – ha sempre dimostrato di essere pronta a un dialogo costruttivo con chi è in grado di avere una percezione obiettiva della realtà e di rispettare il percorso sovrano scelto dal popolo con un referendum nel 1999”.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.