Gabbia trappola con resti di lupi, Monti Lucretili
Smantellata gabbia illegale all’interno del parco dei Monti Lucretili con resti di lupi e altre specie selvatiche
L’operazione è stata condotta al termine di mesi d’indagini che hanno portato alla luce una serie di reati contro la fauna selvatica protetta.
Una serie di morte sospette di lupi che si sono verificate nel 2023 con il ritrovamento di bocconi avvelenati all’interno del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, fecero scattare le indagini.
Finalmente, lo scorso 5 febbraio, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stata smantellata e distrutta ad opera del Comune di Orvinio, con la presenza fattiva del Sindaco e dell’ufficio tecnico, e la collaborazione del personale Sorveglianza dell’Ente Parco, una gabbia illegale per la cattura della fauna selvatica, posta sotto sequestro dai Guardiaparco nell’autunno del 2023.
Stando a quanto ha comunicato il parco, al momento del sequestro, all’interno della gabbia, con chiusura a ghigliottina a scatto, sono stati ritrovati i resti di animali selvatici riconducibili alle specie cinghiale e lupo.

Due rinvii a giudizio per uccisione di lupi

La struttura era stata scoperta nel corso di indagini tese ad individuare i responsabili dello spargimento di bocconi avvelenati nell’estate del 2023.
Le indagini, effettuate congiuntamente dai guardiaparco della Direzione Ambiente, al Comando dei Carabinieri Forestali locali e del NIPAAF, si sono concluse con il rinvio a giudizio di due persone.

Tutela delle specie protette: il lupo

Il lupo è una specie protetta in base alla Direttiva Habitat (92/43/CEE), recepita dall’Italia con DPR dell’8 settembre 1997, n. 357, che ne proibisce la cattura, l’uccisione, il disturbo, la detenzione, il trasporto, lo scambio e la commercializzazione. Il reato contro la fauna selvatica prevede l’arresto da uno a sei mesi o con un’ammenda fino a 4mila euro.
Purtroppo le politiche di conservazione del patrimonio faunistico non hanno investito in strategie legate alla convivenza con l’uomo. L’aumento del numero dei lupi in alcune aeree ha portato a duri scontri con le popolazioni locali e soprattutto gli allevatori. La scarsa attenzione a tutelare queste specie, accompagnata da una pessima gestione del territorio, senza campagne informative, sensibilizzazione ed educazione ambientale o aiuti e finanziamenti per la protezione dei greggi allo stato brado hanno portato ad un conseguente inasprimento e ad un aumento negli ultimi anni di uccisione di lupi.
L’assenza d’iniziative politiche nel considerare la fauna e il patrimonio paesaggistico come una risorsa, un’attrattiva, una fonte di sviluppo per alcune zone ha generato l’impoverimento del dibattito e la banalizzazione di questo reato. E’ necessario un confronto reale per contrastare questo fenomeno crescente.

Di Carlotta Degl'Innocenti

Vissuta sempre all'estero, madrelingua francese, si laurea in Storia dell’arte contemporanea. Pubblicista, dal 2004, collabora con diverse realtà editoriali, occupandosi di cultura e di arte emergente, degli italiani all'estero e di tematiche ambientali. Negli ultimi anni ha sviluppato progetti artistici mirati all’educazione, sensibilizzazione e tutela dell’ambiente. Dal 2015 si specializza su tematiche animali.