Catino

Alessandra Catino a Manziana riscopre con successo la passione giovanile arrivando alle semifinali del Cantagiro e del Premio Lucio Dalla

“C’è stata la vita di mezzo”. “Da adolescente suonavo la batteria e il basso…”. “Mio marito dopo venticinque anni di matrimonio non sapeva nulla di questa mia passione”.

Alessandra Catino, donna ormai matura, si riscopre oggi una valida autrice e cantante tanto da piazzarsi alle semifinali del Cantagiro 2021 e al recentissimo Premio Lucio Dalla.

Le sue sono canzoni che si ispirano all’ambiente, a quella stessa natura che, assieme all’amore, da giovanissima l’ha conquistata appieno.

Decise di lasciare Roma e di condividere col marito Rossano l’amore per i cavalli creando con lui a Manziana, ai margini del secolare bosco, un centro di equitazione.

Effetto detonante lo ha avuto un “grandissimo male” e la volontà di inseguire, sollecitata dal marito, un vecchio sogno ormai abbandonato. La sua è una bellissima voce. La vocalità c’è.

“Ho ripreso a scrivere canzoni e a comporre musica. Scrivo d’ambiente. Per la canzone “Lo sguardo dell’isola” mi sono ispirata all’attività della mia amica Sofia Mannelli, grandissima biologa che si è impegnata molto per Capraia. Insieme al suo team hanno ideato il progetto Capraia Smart Island vincendo il Blue Island Award. Mi sono immedesimata in lei che parte e ritorna da questa isola. Per un’altra canzone mi sono ispirata alle vicende di un mio vecchio prozio non ritornato più dal fronte. Mi sono immaginata gli ultimi istanti di vita di un soldato per dire no ad ogni forma di violenza, per dire no alla guerra”.

Versi che vengono dal profondo e melodie che, in un benefico connubio, sono divenute oggi per lei la sua medicina.

“Mi sono rimessa in gioco – ammette con soddisfazione – mi piace confrontarmi. In questi contest canori ci sono molti giovani. Per me è come un immagazzinare di esperienze”.

La sua musica viaggia su Spotify. Ma non solo.

“Sto creando un sito con il mio nome d’arte “Valchiria di Maremma” nel quale inserirò i miei brani sull’ambiente come “Cuore di pelo” che racconta le sensazioni avute nell’entrare in un canile. Mi piacerebbe rendere migliore quella poca vita che resta ad un cane”.

Altri suoi brani sono “La stella del fiume”, una ballata scritta sulle rive del fiume Mignone; “Sei” nella quale racconta di “quanta bellezza la natura ci circonda”.

In questi giorni sta per prendere vita un nuovo brano “ancora da definire”. Si intitola “Una matita in mano”che vede protagonista un cavallo.

“Il genere – precisa – con la collaborazione di mia sorella Roberta, spazia dal pop al reggaeton all’ indo. Diciamocelo – aggiunge – scrivendo musiche e testi sull’ambiente si parte già svantaggiati…ma il mio messaggio è una piccola goccia in mezzo al mare. Da lasciare a chi verrà dopo di noi”.

Graziarosa Villani

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Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.